Con un messaggio di pace e di speranza si conclude la visita del Presidente Repubblica italiana Sergio Mattarella, svoltasi in questi giorni in Israele e in Palestina e conclusasi ieri, 1 novembre, con l’incontro a Betlemme con il Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) Abu Mazen. Emerge – come riporta Mattarella – che “la riconciliazione israelo-palestinese non é rinviabile in quanto processo vitale per la comunità internazionale”.
Da parte sua, il leader palestinese esalta i rapporti storici tra l’Italia e la Palestina rivolgendo la sua solidarietà al Governo italiano e alle vittime del terremoto che ha colpito in questi giorni il centro Italia. Con l’augurio di “rivedere a Natale il Presidente Mattarella a Betlemme”, Abu Mazen ringrazia inoltre l’Italia per il contributo sostanziale che ha fornito per il restauro della Basilica della Natività a Betlemme, oltre al sostegno finanziario a diverse strutture statali palestinesi.
“Le Co-mai e i medici di origine straniera in Italia si congratulano con il Presidente Mattarella, che porta avanti un messaggio di pace in Palestina rafforzando la cooperazione internazionale tra i nostri Paesi”, commenta Foad Aodi, Presidente delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai), dell’Associazione dei Medici di Origine Straniera in Italia (AMSI) e del Movimento internazionale “Uniti per Unire”.
“La chiave della risoluzione di numerosi conflitti in Medio Oriente – prosegue Aodi – é proprio nell’accelerare questa riconciliazione per giungere alla tanto desiderata soluzione di due Stai e due popoli. La vicinanza dei Governi italiano e palestinese fa crescere in noi la speranza che questa pace é vicina e che é davvero possibile con l’unione degli intenti, delle forze e delle politiche. Le Co-mai e il movimento Uniti per Unire, come promotori dell’iniziativa #crisitaninmoschea, hanno ricevuto recentemente l’invito a recarsi a Nazaret per organizzare una nuova edizione di #cristianinmoschea e #musulmaninchiesa intensificando il dialogo interreligioso anche con gli ebrei e i credenti delle altre religioni che convivono da secoli in Terra Santa”.
Aodi rivolge quindi il suo pensiero alle vittime dei terremoti: “A nome dell’Amsi, delle Co-mai e del movimento Uniti per Unire esprimo la nostra vicinanza e offro la nostra totale disponibilità a tutti i terremotati garantendo a tutti voi che i medici italiani e di origine straniera non vi lasceranno mai soli e lavoreranno incessantemente per migliorare le vostre condizioni di salute e di vita. Anche quando la salute e la vita sembrano crollare dal dolore come le pareti delle case. Ringraziamo gli esponenti dei nostri movimenti, i membri del comitato #crisitaninmoschea, i rappresentanti dei centri culturali e delle moschee in Umbria che si sono già attivati in questi giorni per aiutare i terremotati collaborando con la Caritas e le altre istituzioni ed Ong che lavorano per la solidarietà”.