Il vergognoso silenzio internazionale sul Dakota Pipeline Access
Care amiche e amici,
le proteste noviolente dei nativi americani stanno passando sotto l’intollerabile silenzio mediatico della comunità internazionale.
L’uomo bianco continua a violare quella Terra (che non solo per loro dovrebbe essere sacra e che comunque è diventata l’unico posto in cui la loro antica civiltà stenta a sopravvivere) per costruire un oleodotto.
Lo stanno imponendo con la prepotenza, perpetrando un danno non solo socio-antropologico, ma anche ambientale di cui oltretutto non è stato possibile effettuare alcun valutazione d’impatto.
I nativi continuano a resistere senza reagire, subendo cariche della polizia, respingimenti con violenti getti d’acqua mentre ci sono -4° e soprattutto quel “silenzio degli onesti” che giustamente “qualcuno” che sapeva vedere lontano lamentava come uno dei peggiori mali.
Il cammino nonviolento da loro intrapreso ammette ora un’ultima via da percorrere: la pressione sociale sulle banche che stanno finanziando il Dakota Pipeline Access.
E’ una battaglia da vincere tutti insieme entro il 1° dicembre: perchè le ingiustizie, ovunque accadano, rimangono un male universale.Per questo vi chiedo vi chiedo di dedicare un pensiero a questa vicenda.
E, magari, di fare una firma e diffondere a vostra volta:
http://www.thepetitionsite.