“VeneredIslam”: L’Islam rappresentato da Escher
di Monica Macchi
Lo stupore è il sale della Terra
Escher
A Granada Maurits Cornelis Escher resta folgorato dall’Alhambra (termine che viene dall’arabo e significa “la fortezza rossa”), sublime esempio di arte moresca in cui il simbolismo, l’astrattismo geometrico e l’arte calligrafica si integrano nella decorazione e nell’architettura creando una dinamicità tridimensionale.
Questo influenzerà tutta la sua produzione in particolare la divisione regolare del piano e la simmetria attraverso un’ambiguità percettiva fatta di elementi cromatici e geometrici tra negativo e positivo, pieno e vuoto, concavo e convesso, primo piano e sfondo.
A partire da una griglia triangolare o quadrata e utilizzando il cerchio, la forma geometrica più perfetta che simboleggia l’infinito si crea una metafora eterna di tawid (unità) e mizan (equilibrio) in modelli ripetuti e ripetitivi di conoscenza ed ordine.
Per questo segnalo molto volentieri la mostra di Escher a Palazzo Reale di Milano fino al 22 gennaio 2017 che prevede anche una sezione dedicata al suo rapporto con le avanguardie storiche europee e all’art nouveau con puntate nella cultura pop come l’incrocio di scale di Relatività del 1953, ripreso sulla copertina dell’album On the run dei Pink Floyd.