The queue: il nuovo romanzo di Basma Abdel Aziz
di Monica Macchi
Perché nessuno di loro parla o protesta,
perché nessuno suggerisce di andarsene?
In una città senza nome del Medio oriente, durante una rivoluzione fallita, conosciuta come “la Vergogna”, Yehya è stato colpito dalle forze di sicurezza ma “The Gate”, la nuova autorità di governo ha dichiarato che i chirurghi non sono autorizzati a rimuovere le pallottole dai corpi senza preventiva autorizzazione scritta. Così Yehya si mette in coda per chiedere a quello Stato che l’ha ferito il permesso di essere curato…e non è solo: dove prima c’erano spinte rivoluzionarie ora c’è una coda di persone che elemosinano servizi di base e per 140 giorni non fa che allungarsi ed auto-organizzarsi mentre “The Gate” resta ostinatamente chiuso e sordo ad ogni richiesta.
Fulminante romanzo d’esordio di Basma Abdel Aziz, sociologa, giornalista e neuropsichiatra che si occupa di riabilitazione delle vittime di tortura per il Centro Nadeem (di cui abbiamo già parlato qui http://www.peridirittiumani.com/2016/03/21/al-cairo-chiuso-anche-il-centro-nadeem/) “The queue” è una ferocissima satira sugli impatti psicologici di una società totalitaria e sulla passività instillata che diventa spaventosamente normale quando l’emergenza permanente mette tutto in attesa. La realtà non è (più) un problema e tutto si risolverà da sé, semplicemente: così Yehya muore appena prima che “The Gate” neghi che ci sia un proiettile.