Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2016
ANCI, Caritas Italiana, Cittalia, Fondazione Migrantes e Servizio Centrale dello SPRAR, in collaborazione con UNHCR, hanno presentato il Rapporto sulla Protezione Internazionale in Italia 2016 che analizza il fenomeno dei migranti forzati nel mondo e quello dei richiedenti protezione internazionale in Italia e in Europa, con un importante focus sulla salute mentale e immigrazione nel nostro Paese.
I primi dati che si evincono sottolienano che nel 2015 e nel primo semestre del 2016 si sono acuite e cronicizzate molte situazioni di guerra: si contano 35 conflitti in atto e 17 situazioni di crisi. Tali conflitti provocano la fuga di un numero tanto maggiore di persone quanto più lungo e cruento diventa il conflitto o quanto più perdurano nel tempo situazioni di insicurezza, violenza e violazione dei diritti umani.
Nel mondo, nel corso del 2015, sono state costrette a fuggire dalle loro case, circa 34mila persone al giorno: in media 24 persone al minuto.
La FUGA è il tema, quindi, centrale e il motivo principale degli spostamenti forzati di persone dal proprio Paese d’origine; molti di questi motivi riguardano anche le disuguaglianze economiche, le disuguaglianze nell’accesso al cibo e all’acqua, il fenomeno del cosiddetto land grabbing (la sottrazione di terreni produttivi nei paesi più poveri) e l’instabilità creata dagli attentati terroristici.
Nel 2015 sono stati 65,3 milioni i migranti forzati nel mondo, di cui 21,3 milioni di rifugiati, 40,8 milioni di sfollati interni e 3,2 milioni di richiedenti asilo.
Nello scenario mondiale, i Paesi che accolgono il maggior numero di rifugiati si trovano in regioni in via di sviluppo. La Turchia si conferma il Paese che ospita il maggior numero di rifugiati con 2,5 milioni di persone accolte, rispetto agli 1,6 milioni dello scorso anno; la Siria è il primo Paese di origine con 4,9 milioni di rifugiati.
Per scaricare l’intero Rapporto, cliccate qui: rapporto-protezione-internazionale-2016