“LibriLiberi”: Quella cosa intorno al collo, donne tra Nigeria e Stati Uniti
Care amiche e cari amici, con questa recensione inauguriamo, di domenica, una nuova rubrica quindicinale in cui segnaleremo romanzi, saggi e testi poetici perchè siamo convinti che le parole siano ancora un utile strumento per la riflessione, per l’analisi critica dei problemi attuali, per lo sviluppo di un pensiero critico e pensiamo che possano servire anche come forma consolatoria (o catartica) in un mondo troppo spesso gretto e superficiale. Speriamo di fare cosa gradita e, se volete, potete consigliarci i vostri testi del cuore da recensire…sempre che abbiano attinenza con gli argomenti di cui ci occupiamo.
Buona lettura!
Quella cosa intorno al collo.
Chimamanda Ngozi Adichie, Einaudi
“Guarda chi viene a fare la spesa qui. Sono immigrati che continuano a comportarsi come fossero ancora al loro Paese. Indicò, con disapprovazione, una donna e i suoi due figli, che parlavano spagnolo. ‘Non faranno alcun passo avanti finchè non si adatteranno all’America. Saranno sempre condannati a supermercati come questo’”.
“Dal momento in cui Nwamgba la prese in braccio, gli occhi accesi della bimba concentrati deliziosamente su di lei, capì che lo spirito di Obierika era tornato: strano che si presentasse in una ragazza, ma chi può prevedere i disegni degli antenati?”
Cimamanda Ngozi Adichie, classe ’77, dopo i romanzi di successo Metà di un sole giallo e Americanah torna con una raccolta di racconti, asciutti e intensi che, ancora una volta, ripercorrono i temi a lei più cari: la vita quotidiana in Nigeria, i problemi degli emigrati negli USA, la condizione femminile, le guerre civile e interreligiose.
Dodici potenti storie: l’indipendenza del Biafra attraverso i ricordi di un professore universitario; un uomo africano diventato medico, ma soprattutto molto americano; padri e zii che si approfittano delle loro donne…Ma sono proprio le figure femminili a dare voce al Passato e al Presente, tessendo, senza compiacimenti, la trama di un Paese – la Nigeria – ancora corrotto e con poche possibilità di riscatto e gli Stati Uniti, prima considerati l’Eldorado, ma poi vissuti sulla pelle con la fatica di dover scendere troppo spesso a compromessi. Cosa resta delle antiche tradizioni africane, cosa rimane della profonda spiritualità animista? I valori, nel continente africano così come in Occidente, si sgretolano, sbiadiscono in nome della carriera, del Denaro, della ricerca di un’identità che rimane comunque spezzata.
Donne mogli e madri, figlie e sorelle; donne solidali, donne impaurite. Akunna, la protagonista del racconto che dà il titolo alla raccolta, è una ragazza che vince la Green Card ma farà presto a scontrarsi con la dura filosofia del “dare per avere”; in “Domani è troppo lontano” un’altra è costretta dalla nonna a rivivere il momento in cui ha perso il fratello; una studentessa e una venditrice ambulante si confrontano mentre sono rifugiate in un piccolo spazio durante un massacro. La politica, la Storia e l’attualità emergono dagli episodi di questa varia umanità in cui il lettore è chiamato in causa nell’intuire cosa celano i non detti e nel capire dove si annidano le sofferenze.
La “cosa intorno al collo” è un nodo di solitudine di uomini e donne che devono fare i conti con i propri sogni e la verità dell’esistenza. Ma la dignità, spesso, delle protagoniste resta integra, secondo la bella lezione della grande signora del testo che chiude il libro, dal titolo “La storica testarda”: una donna anziana passa il testimone alla nipote e chissà che quel nodo finalmente non si sciolga.
Di Chiamamanda Ngozi Adichie è stato pubblicato, sempre da Einaudi, il discorso: “Dovremmo essere tutti femministi”.