Chiusura dei “nasoni” a Roma: l’accesso all’acqua è un diritto di tutti
Al via il piano Acea per la progressiva chiusura dei “nasoni” a Roma. Associazione 21 luglio: “Nella Roma del 2017, viene improvvisamente negato l’accesso all’acqua a migliaia di persone in condizioni di indigenza”.
Associazione 21 luglio ha sollevato da subito l’attenzione sugli effetti devastanti di questo provvedimento sui circa 10 mila indigenti (migranti, senzatetto e rom in emergenza abitativa) che abitano a Roma, troppo spesso dimenticati dalle istituzioni e dall’opinione pubblica.
Secondo un’indagine relativa alla condizione delle persone che vivono in povertà estrema realizzata tre anni fa – a seguito di una convenzione tra Istat, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora e Caritas Italiana – sono 7.700 a Roma le persone senza fissa dimora che utilizzano i servizi mensa o accoglienza notturna della Caritas. Ma il numero non è certo esaustivo e ad essi andrebbero aggiunte almeno altre 2000 unità per comprendere transitanti e migranti al di fuori del circuito di assistenza, oltre che le famiglie rom in emergenza abitativa che vivono in insediamenti informali. Per tutte queste persone i “nasoni” costituiscono l’unica fonte di approvvigionamento di acqua per svolgere funzioni quotidiane vitali: non soltanto bere, ma anche cucinare, igienizzare alimenti o indumenti e lavarsi.
Calcolando il totale di indigenti distribuito sul numero complessivo di “nasoni” si può stimare che con la chiusura delle prime 30 fontanelle, soltanto oggi non avranno accesso all’acqua circa 110 persone, numero che è destinato ad aumentare esponenzialmente con la progressiva attuazione del piano. Tutto a fronte di una percentuale di spreco, rappresentato appunto dalle fontanelle pubbliche, pari all’1% del totale immesso nella rete idrica.
«L’interruzione dell’erogazione dell’acqua dalle fontanelle della Capitale – ha commentato Carlo Stasolla, presidente di Associazione 21 luglio – non risolverà in alcun modo il problema della siccità a Roma ma avrà invece effetti devastanti sulla vita giornaliera di migliaia di persone tra cui anche bambini e neonati nella Roma del 2017».
Per difendere l’accesso all’acqua, un diritto che l’ONU con risoluzione 64/292 del 28/7/2010 ha riconosciuto come “diritto umano fondamentale”, lo staff e i volontari di Associazione 21 luglio si ritroveranno in Piazza del Campidoglio a partire da oggi, 3 luglio 2017, alle 16.30 per porre sotto i riflettori la gravità della situazione attraverso un’azione di “Duran Adam” (di cui sarà possibile avere aggiornamenti in diretta sulla Pagina FB di Associazione 21 luglio), una forma di protesta silenziosa e simbolica, durante la quale i partecipanti stringeranno in mano un bicchiere vuoto.
Obiettivo sarà quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle conseguenze di quanto sta accadendo e chiedere una revisione dell’inutile provvedimento che possa tenere conto soprattutto delle fasce più fragili e meno tutelate della popolazione.