“ARTE(A)TTUALITA”. AI WEIWEI
Con questo articolo apriamo una pagina sul mondo dell’Arte, ma sempre a modo nostro.
Parleremo, infatti, di mostre recenti o ancora in corso per far conoscere a chi vuole seguirici artisti già noti, ma anche quelli meno noti che si occupano di diritti umani e civili, che fanno Cultura, ma che riflettono (e aiutano il loro pubblico a farlo) sui temi di stretta attualità, facendo spesso riferimento anche al Passato – per non ripetere gli errori commessi dalla Storia e dall’umanità – e per cercare vie e pratiche utili per costruire un Futuro migliore.
Con questa scelta (di pubblicare articoli che parlino di Arte) speriamo di suscitare la curiosità di chi solitamente non se ne occupa, di stimolare i giovani al viaggio – alla Bellezza – alla conoscenza del mondo e speriamo, inoltre, di fare cosa gradita anche a coloro che (fortunati!) lavorano o studiano tutti i giorni in questo settore.
Iniziamo da un grande, un grandissimo. AI WEIWEI e la ricca esposizione, allestita presso Palazzo Strozzi, a Firenze (dal 23 settembre 2016 al 22 gennaio 2017) intitolata LIBERO.
AI WEIWEI: artista cinese, dissidente, provocatore. Arrestato per 81 giorni per volontà del Ministero della sicurezza, è diventato – proprio per questa esperienza – prigioniero politico, prigioniero di coscienza.
La sua opera è potente e diretta e utilizza un linguaggio a cavallo tra Oriente e Occidente. I suoi temi: la prigionia, la politica, le migrazioni, i lavori forzati, il capitalismo, la povertà, la sicurezza esasperata, la paura dell’”Altro”, l’identità…
Le nostre immagini sono accompagnate da alcune spiegazioni delle opere dell’artista. Se volete approfondire, vi consigliamo l’acquisto del catalogo della mostra, edito da GIUNTI.