“Scritture al sociale”. Geologi per il ‘dopo roghi’. Ad alto rischio i territori per le conseguenze
di Patrizia Angelozzi
Si combatte in prima linea, a farlo sono i cittadini residenti nelle zone vicine al Vesuvio e limitrofe supportati da geologi del Cnr.
Il rischio altissimo, è di una catastrofe.
A causa dei numerosi incendi, la cenere accumulata in queste aree potrebbe scendere in seguito a piogge consistenti e secondo gli esperti, il ‘danno’ non quantificabile non riguarderebbe solo il patrimonio forestale, danneggiato già oltre misura ma comporterebbe l’alto rischio idro-geologico in seguito all’invasione di flussi fangoso-detritici che arriverebbe fino alle città…
Sono posti, ‘senza difesa’, resta solo la speranza che le prossime piogge non siano così ‘importanti’ da determinare il deflusso della cenere depositata disperdendola.
Diventa urgente e necessario un piano di prevenzione e di allerta che tenga alta l’attenzione per cercare di arginare i ‘danni ingenti’ alle persone e alle zone urbane interessate quali il Vesuvio e la zona del Somma.
Diversi geologi, si sono resi disponibili a dare spiegazioni mettendosi a disposizione, affinché si possa non ricorrere ai ripari ‘del poi’, attivandosi in una seria prevenzione che ha tutte le caratteristiche dell’urgenza.
I professionisti sono:
Silvana Pagliuca, geologa, ricercatrice dell’Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo (Isafom-Cnr): tel 081/7717325, email silvana.pagliuca@cnr.it
Valerio Buonomo, geologo libero professionista, ex borsista Isafom-Cnr;
Franco Ortolani, geologo ordinario di geologia, già docente c/o l’Università Federico II e associato Isafom
Foto e Per saperne di più su:
https://www.cnr.it/it/news/7608/incendio-boschivo-del-vesuvio-in-aumento-il-rischio-idrogeologico