Venezuela. Non smettere mai
di Tini Codazzi
“Mientras más fuertes sean las cadenas, más fuerte gritaremos” (frase scritta su uno striscione durante una manifestazione in Venezuela).
Perché, dopo tanti anni, si parla ancora di olocausto, della dittatura in Cile e Argentina, del massacro di Saba e Shatila in Libano, della guerra civile in Somalia? Perché è importante non dimenticare, ricordare e raccontare la storia ai più giovani affinché certe barbarie non si ripetano. Sembra una utopia perché la vita ci ha dimostrato e continua a farlo che le barbarie sopravvivono o nascono di nuovo grazie a persone che portano con sé guerre, distruzione, intolleranza, voglia di potere… allora, abbiamo fallito nel tentativo? No, dobbiamo continuare a farlo, ne sono convinta, quindi, perché dovrei smettere di parlare del Venezuela? Io sono a favore della giustizia, dell’onestà e di recuperare il futuro di quel Paese. Ho il dovere di informare, denunciare, diffondere una realtà che va’ oltre l’ideologia, qualunque essa sia. Se ci sono violazioni dei diritti umani nel mio Paese, perché non devo dirlo? A prescindere dal colore politico del governo di turno, continuerò a farlo.
Oggi però vorrei raccontare storie di speranza, realtà positive che sono nate intorno alla crisi. Come sapete, lo scorso 22 settembre l’organizzazione no profit “Venezuela somos todos” ha consegnato davanti alla Corte Penale Internazionale dell’Aia la lettera e il faldone gigantesco con più di 100 mila firme raccolte in tutto il mondo; adesso aspettiamo fiduciosi che il tribunale internazionale con sede nei Paesi Bassi apra ufficialmente le indagini contro il governo del Venezuela per violazione sistematica dei diritti umani e crimini di lesa umanità. Alzare la voce a livello internazionale, come proviamo a farlo, e cercare di stringere economicamente il cerchio al governo del Venezuela, come stanno tentando di fare alcuni paesi, può essere una mossa vincente e definitiva per chiudere finalmente questo triste capitolo.
Nella disgrazia, nella tragedia appaiono delle organizzazioni e gruppi di persone che aiutano, che danno il loro apporto a favore della popolazione più bisognosa, anche in Venezuela esistono queste realtà e fanno un lavoro straordinario. E’ il caso, ad esempio, di “Un Mundo sin Mordaza”, “Los buenos somos más”, “Un bocado de alegria” y “Unos Venezolanos”.
“Un Mundo sin Mordaza” nasce a giugno del 2009 subito dopo la protesta mundiale No mas cierres contro la chiusura dei mezzi di comunicazione fatti nel governo di Hugo Chávez. Il loro leit motiv è difendere i diritti umani attraverso forme poco convenzionali, così nel 2010 nasce “Arte sin Mordaza” con l’intenzione di dare la possibilità ad artisti di esprimere il loro dissenso, di parlare attraverso l’arte. L’arte non solo per difendere le giuste cause ma intensificare la sensibilità sociale attraverso la riflessione. La quantità di opere d’arte e di artisti venezuelani che hanno aderito a questo progetto è impressionante. Sono molte le loro iniziative: “no+dictadura”: per fare eco sulle diverse violazioni dei diritti umani in Venezuela. “Memorias por la vida”: iniziativa per costruire un diario di memorie del popolo venezuelano affinché nel futuro queste atrocità non succedano più, per non dimenticare. Con il movimento artistico “Arte de Protesta” promuovono opere d’arte in tutte le sue espressioni a favore della libertà e la democrazia e infine “Venezuela Global”: creazione di una rete internazionale di cooperazione formata principalmente da venezuelani residenti all’estero per far sì che i riflettori siano sempre puntati sul Venezuela, mai abbassare la guardia.
“Los buenos somos más” è un’unione fatta da artisti venezuelani, internazionali e società civile che ha il solo obiettivo di aiutare i più bisognosi e i più deboli creando campagne di donazione di cibo, vestiti, ecc. attraverso l’hashtag #LosBuenosSomosMas.
“Un bocado de alegría” è una fondazione no profit focalizzata sull’infanzia, che oltre alla donazione di cibo regala momenti di allegria, di gioco, organizza laboratori creativi ed educativi una volta a settimana.
“Unos Venezolanos” è un movimento cittadino composto da persone di ogni età, ideologia, religione ed estrazione sociale che ha come obiettivo fare volontariato e aiutare in qualunque situazione di necessità.
La solidarietà è il comune denominatore di queste realtà in un paese in cui c’è molto bisogno di aiuto. In cui ormai le parole lasciano un vuoto enorme che dev’essere colmato con azioni concrete che aiutino a salvare il futuro del paese. Danno da mangiare alla gente, aiutano i bambini e gli anziani, donano beni di prima necessità, se ci sono calamità naturali si presentano sul posto per offrire il loro aiuto. Più azioni e meno parole. Il Venezuela ha bisogno di questo.
Por qué callar si nací gritando (Acción Poética)
Per maggiore informazione: @vstmundo, @Sinmordaza, #LosBuenosSomosMas, @bocadodealegria, @unosvenezolanos.
BASTA YA! ¡NO+DICTADURA!