Nasce la SCORTA MEDIATICA per Giulio Regeni
Anche Associazione per i Diritti umani si unisce alla famiglia Regeni e ad Alessandra Ballerini (avvocato della famiglia di Giulio) nella scorta mediatica per far emergere tutta la verità sulla tragedia.
Portare avanti la campagna per conoscere i nomi dei responsabili del sequestro, delle torture e dell’uccisione di Giulio Regeni e quelli di chi ha depistato, protetto, nascosto la ricerca della verità. Informare sulle violazioni dei diritti umani in Egitto, sempre più estese e sempre più dirette contro le organizzazioni non governative e i giornalisti. Proteggere chi, in Italia e in Egitto, difende la famiglia Regeni.
Questi gli obiettivi della “scorta mediatica” nata il 13 ottobre su iniziativa di Amnesty International Italia, Federazione Nazionale Stampa Italiana, Articolo 21 e UsigRai e presentata in conferenza stampa da Alessandra Ballerini (avvocata della famiglia Regeni), Giuseppe Giulietti (presidente della Fnsi) e Riccardo Noury (portavoce di Amnesty International Italia).
“Non ci fermeremo fino a quando non avremo ottenuto la verità processuale. Perché la verità storica ormai la conosciamo tutti”.
Così l’avvocato Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni, nel corso della conferenza stampa che si è svolta nella sede della Federazione nazionale della stampa per illustrare l’iniziativa della ‘scorta mediatica’ per Giulio Regeni promossa da Amnesty Italia, Dnsi, Usigrai e Articolo 21.
La Ballerini ha voluto ringraziare, anche a nome dei genitori di Giulio, quanti si sono impegnati a riaccendere i riflettori su questa tragedia.
“Ogni 14 del mese, perché l’ambasciatore Cantini si è insediato al Cairo il 14 settembre – ha sottolineato- ci riuniremo per fare il punto sulle evoluzioni e anche sulle involuzioni del caso. Noi la verità per Giulio la chiederemo tutti i giorni”.
L’avvocato Ballerini ha inoltre anticipato che potrebbe presto recarsi al Cairo per ottenere i fascicoli aperti dalla Procura egiziana subito dopo la scomparsa del ricercatore friulano.
“Stiamo aspettando di ottenere i fascicoli e di vedere i famosi video” ha aggiunto.
“L’ambasciatore era stato rimandato anche perché si paventava una nuova, anzi, una prima collaborazione da parte dell’Egitto ma questa collaborazione in realtà non c’è. Doveva essere fissato un appuntamento entro fine settembre con i nostri procuratori, cosi non è stato. Non solo non c’è stato l’incontro, ma nemmeno una telefonata per fissare una data. Siamo di nuovo punto e a capo” ha concluso l’avvocato.
“Spero che venga raccolta da tutti voi e da tutti noi la richiesta di Amnesty e dei familiari di Giulio: il 14 di ogni mese, non solo accendere tutti i riflettori per sapere a che punto sono le inchieste – ha aggiunto, rivolto ai cronisti – ma anche raccontate le storie dei tanti Giulio egiziani, tra cui molti giornalisti, che sono in carcere e di cui non conosciamo neanche i nomi”.
Secondo Giulietti, “la mancanza di verita’ e giustizia, per Giulio come per chiunque altro, non e’ un problema della sua famiglia, ma una lesione gravissima alla dignita’ nazionale”. Dalle istituzioni, inoltre, il presidente della Fnsi si attende “che facciano il loro mestiere: non esiste uno scambio tra i diritti umani e le relazioni internazionali, quindi la richiesta di verita’ e giustizia per Giulio deve vivere a prescindere da qualsiasi altra valutazione. È una grande questione nazionale, non una questione privata dei suoi familiari e dei suoi amici”.