Venezuela. Il sequestro del diritto allo studio
di Tini Codazzi
Mi hanno colpito molto le parole scritte da un insegnante-genitore venezuelano all’inizio dell’anno scolastico 2017-2018:
Cari colleghi e genitori,
(…) abbiamo deciso di continuare a lottare per una Venezuela migliore per i nostri figli, quindi vi chiedo di parlare con vostro/a figlio/a affinché : non rida dei suoi compagni se non hanno la divisa nuova. Non rida delle loro scarpe se non sono di marca oppure se lo zaino è lo stesso dell’anno scorso. Che non guardino male i compagni se la colazione non è tanto buona come la propria (…) Che non si sentano esclusi per il colore della pelle, per il tipo di capelli, per essere magri o grassi, alti o bassi. Ricordate che non tutti hanno mamma e papà vivi o non hanno dei genitori presenti (…) è molto doloroso ricordarglielo e prenderli in giro per tutto questo. (…)
Queste parole rispecchiano un po’ le difficoltà che vivono quotidianamente bambini, ragazzi, genitori e insegnanti durante l’anno scolastico in Venezuela. Il sistema educativo venezuelano vive una crisi profonda da diversi anni, la Federazione Nazionale di Maestri lo ha denunciato in ripetute occasioni ma il governo ha sempre ignorato il problema, non l’ha mai riconosciuto. Nell’anno scolastico appena iniziato si sono verificati circa 251.000 iscrizioni in meno rispetto all’anno scorso, cifra che comprende tutto il sistema scolastico: dalla scuola dell’infanzia fino agli studi universitari; a sapere che in Venezuela dal 1870 tutta l’educazione sempre è stata gratuita e continua a esserlo, compresa l’università, per cui la maggior parte di questi 251.000 iscrizioni mancanti sono studenti della scuola pubblica, teoricamente garantita a tutti i bambini e giovani… Quali sono le ragioni di questo esodo massivo?
La crisi economica e sociale che vive il popolo venezuelano ha colpito pesantemente la scuola pubblica e ultimamente anche la privata. In tutto il paese si verificano infrastrutture in collasso, gli edifici che ospitano le scuole e/o le università sono in condizioni precarie, aule, palestre, laboratori… cadono a pezzi. Bagni insalubri, mancanza di acqua e manutenzione in generale sono le caratteristiche comuni. Non esistono più strumenti e attrezzature per i diversi laboratori scientifici e artistici, perché? Perché la delinquenza fa tabula rasa. Sistematicamente, nelle zone più popolari e non solo accadono furti quasi quotidiani: attrezzature, sedie, tavoli, computer, telefoni, lampade, lavagne, ecc. A volte gli stessi studenti sono i delinquenti. I bambini e adolescenti hanno grossi problemi di denutrizione, a casa mangiano poco e male, il più delle volte fanno un pasto al giorno, quindi non riescono ad essere attenti alle lezioni e le loro prestazioni sono al minimo e si verificano innumerevoli casi di svenimento a causa della mancanza di forze. Le mense scolastiche hanno chiuso a causa della crisi alimentaria che c’è nel paese, quindi questi ragazzi non mangiano nemmeno a scuola. Meglio tenere i figli a casa per evitare incidenti. C’è una percentuale alta di assenza di insegnanti nelle cattedre a causa della carenza di cibo e medicine, anche loro sono essere umani e hanno famiglie a carico, anche loro devono perdere ore e ore ogni giorno nelle code per comprare cibo e/o medicine, se si trovano, entrando ed uscendo da diversi supermercati per fare una minima spesa, per cui, a volte, a scuola non possono andare, a questo si aggiunge il deterioro dello stipendio che oscilla i 36$ al mese per una maestra di elementare, stipendio che è poco meno dello stipendio minimo di 37$ (alla tassa ufficiale di cambio). L’inflazione nel paese è arrivata nel 2017 al 366%, i genitori non hanno possibilità economiche per comprare il materiale scolastico, i libri e le divise necessarie perché il tutto potrebbe costare circa 184$ a figlio, cinque volte tanto lo stipendio medio… Quei genitori che vorrebbero mandare i loro figli alla scuola privata ovviamente non possono pagare l’iscrizione e l’anno scolastico.
Il tema degli studenti universitari merita un capitolo a parte perché sono stati proprio loro i ragazzi in prima fila durante le manifestazioni di quest’anno. Alcuni sono morti, tanti sono detenuti, nascosti o hanno abbandonato il paese perché ricercati dalle forze dell’ordine di Maduro. Alcune università del paese, come l’Universidad Central de Venezuela (l’ateneo più prestigioso del paese) e l’Universidad de Mérida (a nordovest del paese) sono diventate le roccaforti della lotta studentesca contro il governo e quindi non c’è da sorprendersi se la polizia bolivariana ha preso di mira gli atenei universitari. Questi ragazzi hanno praticamente vissuto tutta la loro vita in un paese sequestrato dal binomio Chavez-Maduro, non hanno conosciuto l’altra Venezuela, vorrebbero prepararsi per gestire una nuova Venezuela, hanno la forza e le convinzioni per lottare, ma la conclusione è che per una ragione o per l’altra non possono assistere alle lezioni.
E finalmente, le cifre dell’emigrazione venezuelana parlano chiaro: più di 2 milioni di persone hanno abbandonato il paese negli ultimi 18 anni, tante famiglie con figli e questo è un altro fattore importante nella fotografia del vuoto scolastico.
Cosa comporta tutto questo? Un impoverimento culturale e spirituale, un danno antropologico gravissimo che sarà molto difficile superare. Il futuro del paese soffre al 100% la tirannia di questo governo, la sua avidità di potere sta risucchiando il diritto di migliaia di bambini, adolescenti e giovani ad avere un futuro decente, un futuro normale, il futuro che si meritano.
La scuola e l’università dovrebbero essere luoghi di aggregazione, luoghi dove si impara e si condividono le conoscenze, dove si fanno amici, dove esiste il bullismo e dove lo si combatte. Nel bene o nel male è un diritto innegabile. La Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, datata 1999 e redatta nel governo di Hugo Chávez, dichiara nell’art. 102 che l’educazione è un Diritto Umano, stabilisce che: “L’educazione è un Diritto Umano e un dovere sociale fondamentale, è democratica, gratuita e obbligatoria(…)”
Non sono mai stata brava in matematica, ma questa equazione mi è chiara come l’acqua: secondo la costituzione l’educazione è democratica… in Venezuela la democrazia non esiste, ergo, Il diritto allo studio nemmeno esiste.
Anche per questa ragione il governo del Venezuela deve rendere conti davanti alla Corte Penale dei diritti umani dell’Aia.
¡BASTA YA!