Vertice UE-Africa (28-29 novembre). La politica europea sui profughi non può fomentare la schiavitù!
Associazione per i Diritti umani diffonde la richiesta di Associazione popoli minacciati per porre fine alla schiavitù e ai crimini contro l’umanità in Libia.
In vista del vertice tra Unione Europea (UE) e paesi africani, l’APM si appella all’UE affinché elabori precisi programmi per porre fine alla schiavitù e ai crimini contro l’umanità in Libia. I profughi e i migranti provenienti da tutta l’Africa sono vittime del fatto che la Libia si sia trasformata in un luogo senza legge, nel quale sta prosperando la schiavitù e dove i peggiori crimini restano impuniti. L’UE deve impegnarsi affinché i trafficanti di persone, i signori della guerra e i criminali di guerra vengano perseguiti e giudicati in tribunale. I rapporti sulla riduzione in schiavitù di migliaia di persone circolati sui media nelle scorse settimane hanno suscitato l’indignazione dell’opinione pubblica mondiale e non potranno certo essere ignorati al vertice UE-Africa che si terrà il 28 e 29 novembre in Costa d’Avorio.
L’APM critica il lungo silenzio tenuto dall’UE sui crimini contro l’umanità commessi in Libia contro migranti e profughi. L’allarme su quanto stava accadendo in Libia era stato lanciato già nell’aprile 2017 dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM), ma per ottenere l’attenzione di politici e governi ci sono volute le riprese della CNN che in novembre 2017 ha filmato i mercati di schiavi operanti in Libia in cui profughi e migranti provenienti da tutti i paesi africani vengono venduti per 400-1000 dollari statunitensi. Il presidente francese Emmanuel Macron ha infatti parlato di “crimini contro l’umanità” e ha chiesto un’assemblea straordinaria del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Profondo sdegno è stato espresso anche dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.
Molti profughi vengono ridotti in schiavitù dai signori della guerra che vantano stretti legami con le istituzioni libiche e con vari partner dell’UE. In Libia attualmente non esiste un sistema giudiziario indipendente ed efficace tant’è che dalla caduta del dittatore Gheddafi nel 2011 nessuno è mai stato giudicato per omicidio, tortura o abusi.
In quanto stretto partner della Libia, l’UE deve lavorare per porre fine all’impunità e all’assenza di diritto in Libia. Tra le varie cose, l’APM propone che l’Europa si impegni per maggiori indagini da parte della Corte Penale Internazionale e/o collabori attivamente nella costruzione di un sistema giudiziario indipendente e funzionante. Si potrebbero anche creare corti composte da giudici libici insieme a giudici internazionali affinché schiavisti, signori della guerra e criminali di guerra possano essere processati e giudicati.