XXIII rapporto sulle migrazioni 2017 (ISMU)
Lo scorso 5 dicembre è stato presentato il nuovo rapporto ISMU sulle migrazioni.
Le dinamiche del fenomeno migratorio in Italia e in Europa stanno subendo nuove trasformazioni. In questo Ventitreesimo Rapporto Fondazione ISMU stima che la popolazione straniera in Italia abbia raggiunto, al 1° gennaio 2017, 5 milioni e 958mila unità di presenze e analizza i nuovi scenari migratori che vanno configurandosi nel nostro Paese e nel resto d’Europa. Il volume infatti mette in evidenza come ancora una volta, nel 2017, l’emergenza sbarchi abbia costituito uno dei temi più rilevanti nell’agenda politica e nel dibattito pubblico in Italia.
Oltre alle consuete aree di interesse (demografi a, normativa, lavoro, scuola, salute), il volume approfondisce alcune tematiche di grande attualità, quali il radicalismo islamico, il rapporto tra Europa e migrazioni, il fenomeno dei minori non accompagnati. Queste tre ultime tematiche sono state assunte da ISMU quali sue linee strategiche. Il volume dedica inoltre una particolare attenzione allo scenario internazionale, alle recenti elezioni che si sono svolte in Europa, alle politiche di integrazione italiane ed europee, al diritto di asilo. Completa il testo un’analisi sulle migrazioni negli Stati Uniti, in Cina e Australia, nonché sulla situazione politica in Medio Oriente.
http://www.ismu.org/wp-content/uploads/2017/12/Cesareo-XXIII-Rapporto-2017_slide.pdf
Nell’ambito del convegno di presentazione del Ventitreesimo Rapporto sulle migrazioni ISMU si è tenuta una tavola rotonda su Immigrazione e futuro dell’Europa, un tema affrontato dalla Fondazione dalla fine del 2016, che si propone di monitorare il nesso tra il fenomeno migratorio, la sua percezione da parte dei cittadini europei e le relative conseguenze politiche al livello nazionale e europeo.
Abilmente coordinata da Venanzio Postiglione, Vicedirettore del Corriere della Sera, la tavola rotonda ha visto gli interventi di: Laura Corrado, DG Migration and Home Affairs della Commissione Europea, Nicola Pasini, responsabile della linea strategica Immigrazione e futuro dell’Europa di Fondazione ISMU e professore di Scienze politiche all’Università degli Studi di Milano e Nello Scavo, inviato di Avvenire.
La discussione ha riguardato: l’attività e il ruolo dell’Unione Europea, la realtà della vita dei migranti nei campi libici, e il tema delle migrazioni nelle elezioni politiche del 2017.
Per quanto riguarda l’Unione Europea, Laura Corrado ha fatto cenno alle politiche condotte a livello europeo, tra cui la riforma del sistema dell’asilo, l’inserimento dei cittadini di Paesi terzi nel mercato del lavoro, il coordinamento del controllo alle frontiere e la cooperazione con i Paesi africani nell’ambito del processo iniziato nel 2015 al vertice di La Valletta. Corrado ha inoltre sottolineato le difficoltà nel trovare soluzioni condivise in un’Unione Europea che, malgrado le percezioni dei cittadini, è composta di singoli Stati membri.
D’altro canto, Nicola Pasini ha evocato le difficoltà degli Stati membri nel gestire insieme il fenomeno migratorio in un’Europa ancora marcata dalla crisi economica e dove la scarsità delle risorse contribuisce ad incrementare la frattura tra un progetto di e un progetto di società chiusa. Tale tensione si è fatta sentire in particolare nel corso delle elezioni del 2017, come evidenzia la rilevanza assunta dai temi legati all’identità e alla sovranità.
Spostando l’attenzione sul processo della migrazione come vissuto del singolo individuo, Nello Scavo, ha richiamato il concetto di “terza guerra mondiale a pezzi”, ponendo l’attenzione sulle condizioni di vita terribili nei campi profughi, ufficiali e non, in Libia. Ha anche sottolineato quanto l’effetto di alcune pratiche dei Paesi europei, come la vendita di armi, contribuiscano a spingere migliaia di persone ad intraprendere la strada verso l’Europa.