“VenerdIslam”. And Here I Am: da Jenin alla Norvegia e ritorno
di Monica Macchi
Il teatro è un’arma seria,
anche più potente di una pistola,
perchè puoi usarlo
per cambiare il modo in cui la gente pensa
Juliano Mer Khamis
Ahmed Tobasi è nato nel campo profughi di Jenin, ed è cresciuto sotto l’occupazione israeliana: diventato membro della Jihad, finisce in carcere in detenzione amministrativa a soli 17 anni; liberato dopo quattro anni, cambia completamente la sua vita grazie al folgorante incontro con Juliano Mer Khamis ed il teatro.
“And Here I Am” racconta il viaggio di Ahmed alla scoperta di sé e della propria identità tra la prima e la seconda intifada ed il suo percorso da combattente ad artista a rifugiato dalla Cisgiordania alla Norvegia… e viceversa.
Scritta da Hassan Abdlrazzak e diretta dalla regista inglese Zoe Lafferty, è uno spettacolo che fa divertire, commuovere ed indignare con una sequela di episodi tragicomici vivacizzati con musica, danza e animazione sullo sfondo delle foto di tanti, troppi amici uccisi – tra cui Juliano Mer Khamis fondatore del Jenin Theatre ammazzato nel 2011 proprio mentre stava entrando in teatro. Sul palco pochi oggetti utilizzati per ricreare fisicamente ambiti e spazi dello spettacolo e soprattutto gli effetti sonori di Max Pappenheim che ti immergono nel traffico e nei check point prima di catapultarti in carcere.
Questo progetto è stato ideato da un collettivo legato all’associazione Developing Artists per informare ed educare la comunità britannica e internazionale sulla realtà dei giovani palestinesi e sulle loro effettive opportunità di migliorare o superare le difficili situazioni in cui si trovano costretti a vivere.
La produzione è stata eseguita in inglese nel Regno Unito, ma sarà presto disponibile anche in arabo: infatti, visto il grande successo, sarà presentato al pubblico di Jenin prima di girare in tour in Cisgiordania per tutto il 2018…arriverà anche in Italia?