“LibriLiberi”. A Teheran le lumache fanno rumore
Zahra ‘Abdi è una giovane scrittrice – classe 1974 – nata e cresciuta in Iran e che ora vive in Canada. A Teheran le lumache fanno rumore è il suo romanzo di esordio (edito in Italia da Francesco Brioschi), un libro che intreccia le vicende di tre donne che appartengono a generazioni diverse: una donna anziana, una madre; una ragazza, una figlia; una signora di mezza età, una innamorata. L’amore è al centro del testo in tutte le sue declinazioni. Principalmente per un ragazzo, Khosrou, scomparso dai tempi della guerra Iran-Iraq, figlio, fratello, innamorato.
Le storie raccontate ruotano intorno a questa perdita: al dolore, al ricordo.
“Qualcuno ha detto che è stato fatto prigioniero; un altro che è disperso a seguito di un bombardamento. Ma lui coi prigionieri non è mai tornato. Mamma è arrivata fino al confine con l’Iraq, ma suo figlio non c’era. Suo figlio non è mai tornato.”
Ogni figura femminile – Shirin, Afsun, e la Madre – si fà portavoce di un momento della Storia del Paese che ha visto nel recente Passato, una rivoluzione, una guerra, un cambiamento sociale, politico e che vede schiacciati i suoi cittadini dalle sanzioni economiche e dalla mancanza di diritti.
Anche i personaggi di contorno risultano importanti all’interno della narrazione: un padre, un marito, i poliziotti perchè formano il puzzle di una società maschilista, patriarcale, oggi come ieri, di una nazione spesso corrotta, in bilico tra tradizione e modernità, dove solo i giovani e le donne si fanno paladini di nuovi valori e nuove aperture.
“Spiare sul posto di lavoro, in macchina, a casa, in borsa, al computer è diventato uno sport comune”.
I capitoli portano il nome di due donne, la narrazione è alla prima, seconda o terza persona singolare: di volta in volta il lettore è chiamato a mettersi nei panni delle protagoniste per comprenderne le emozioni, gli stati d’animo. La forza del libro è anche questa: la capacità di introspezione psicologica, che si tratti di persone che vivono nel Presente o nel Passato, giovani e meno giovani.
Una prosa, quella di ‘Abdi, spontanea, fresca che non dimentica la liricità, in alcuni momenti, e l’evocazione della violenza perchè la Persia è questo: poesia e sofferenza, speranza e disillusione.
Molti i riferimenti culturali (la scrittrice è laureata in Letteratura e Sufismo), in particolare al Cinema, alle opere internazionali e a quelle dei grandi registi iraniani: spesso la realtà supera la fantasia, ma l’immaginazione può servire a sconfinare, ad aprire varchi nella mente e a decidere di lottare per un Futuro migliore, nell’alleanza, in questo caso, tra due donne, una madre e una figlia.
Su questa umanità segnata e ferita, un albero di noci osserva, protegge, ricorda e le lumache forse un giorno non faranno più rumore.