“Stay human: Africa”. Acqua, Luce e Salute
di Veronica Tedeschi
Quali sono le precondizioni per lo sviluppo di un Paese?
Questa domanda può sembrare complicata ma ha delle risposte molto semplici: acqua, energia e sanità. Sono forse queste tre parole che stabiliscono la possibilità di evoluzione di un paese; le coltivazioni, i soldi e le capacità imprenditoriali sono solo secondarie.
Acqua, partiamo dal bene primario, senza il quale le stesse coltivazioni appena citate non potrebbero esistere. L’Africa resta il continente maggiormente colpito dalla mancanza di acqua potabile. Secondo uno studio del Consiglio mondiale dell’acqua, nel mondo, il costo totale dell’insicurezza delle risorse idriche sull’economia globale è di circa 500 miliardi di dollari all’anno. Se a questo dato si aggiunge l’impatto ambientale, la cifra cresce ulteriormente, facendo aumentare di conseguenza malattie e decessi.
Tra i paesi africani i più colpiti da questo problema troviamo Angola, Guinea equatoriale, Mozambico e Madagascar.
La verità è però che in Africa di acqua ce n’è veramente molta e si trova tutta nel sottosuolo, si stima che ce ne sarebbe abbastanza da risolvere il problema dell’acqua di tutte le popolazioni africane. Qual è quindi il problema? Recuperare quest’acqua. Non ovunque ci sono pozzi e soprattutto non tutti gli Stati hanno risorse e competenze necessarie per costruirne di nuovi.
Energia, uno studio dell’Unesco ha dimostrato la correlazione tra la disponibilità della luce e il successo scolastico dei ragazzi. Nelle zone dell’Africa in cui arriva la corrente elettrica, bambini e adolescenti dedicano almeno un’ora serale allo studio. Se dire che l’80% di scuole e biblioteche nell’Africa subsahariana non dispone di elettricità non basta a convincerci, è sufficiente guardare una fotografia satellitare notturna. Come possiamo osservare nell’immagine qui sotto, nel continente africano le uniche macchie di luce sono a Lagos, Il Cairo, Nairobi e Johannesburg.
Naturalmente la situazione non rimane critica solo in Africa, i “continenti neri” di questa fotografia rispecchiano anche all’indice di povertà mondiale.
Inoltre, la parola energia è strettamente connessa a nutrizione e sanità. Soprattutto nei paesi caldi la necessità di avere frigoriferi e freezer risulta fondamentale per la conservazione del cibo e per migliorare la dieta di tutti. Ancora, ci sono gli sforzi di molti dietro alla costruzione di ospedali nelle zone più remote del continente che però, senza energia e acqua, risulterebbero non funzionali e anzi, potrebbero trasformarsi in zone ad alto rischio di epidemie.
Ultimo argomento ma non per importanza è quello che riguarda la sanità.Il mondo della sanità è strettamente collegato alle due risorse già citate, acqua ed energia elettrica.
Per costruire ospedali non sono necessarie molte risorse, per farli funzionare, invece, sono necessari beni primari costanti e duraturi.
Detto questo, la salute è sicuramente un aspetto chiave dello sviluppo umano ed economico e i numeri africani non tradiscono le aspettative. Gli stati più colpiti da ebola (Guinea, Liberia e Sierra Leone) hanno un sistema sanitario pubblico molto debole che non è stato in grado di fronteggiare un’emergenza di tale portata. Nello specifico, in questi paesi, ci sono circa 4 medici ogni 100mila abitanti (In Italia sono circa 375 medici ogni 100 mila abitanti).
Infine, le malattie infettive sono la causa del 40% dei decessi nei Paesi in via di sviluppo, l’1% in quelli industrializzati. Nell’Africa sub sahariana in particolare, l’Hiv è ancora la prima causa di morte: 11,5%, e il 70% dei nuovi casi si sono verificati in Africa sub sahariana.
Unico neo positivo in tutta l’Africa è il Rwanda che ha il 90% dei cittadini coperti da assicurazione sanitaria.
Ovviamente, questo articolo non vuole essere esaustivo sulle cause di povertà dei paesi africani. Ci sarebbero ancora molti problemi da affrontare (come la terra, la politica e la stabilità sociale); in questo momento si vuole soltanto dare una visione su come beni e servizi primari, dati per scontati nella società occidentale, possano modificare le sorti di un Paese.