Contratto M5S-Lega: rom a rischio discriminazione secondo Associazione 21 luglio
Nel contratto di governo M5S-Lega si delineano scenari probabili che porterebbero a gravi violazioni dei diritti umani delle comunità rom in Italia. Associazione 21 luglio lancia l’allarme in una lettera alle autorità internazionali e nazionali.
L’allarme è stato lanciato questa mattina dall’organizzazione in una lettera indirizzata a Dunja Mijatovìc, Commissaria Diritti Umani del Consiglio d’Europa; Vera Jouravà, Commissaria per la Giustizia della Commissione Europea; Leilani Fahra, Special Rapporteur delle Nazioni Unite sul diritto all’alloggio adeguato, Schmidt Szabolcs, capo unità rom della Commissione Europea; FRA (Agenzia dell’Unione Europea per i Diritti Fondamentali); Luigi Manconi, direttore Unar.
Il paragrafo del “Contratto” dedicato ai “campi nomadi”
Il capitolo 23 del Contratto di Governo – dedicato alla sezione “Sicurezza, legalità e Forze dell’ordine” – contiene al suo interno un paragrafo dal titolo “campi nomadi” che riporta «azioni necessarie» quali «la chiusura di tutti i campi nomadi irregolari […]; contrasto ai roghi tossici; obbligo di frequenza scolastica dei minori pena l’allontanamento dalla famiglia o perdita della responsabilità potestà genitoriale».
Approccio securitario e discriminazione
Colpisce innanzitutto l’approccio securitario con cui è affrontata la “questione rom” che non considera in alcun modo i principi inclusivi espressi nella “Strategia Nazionale d’Inclusione dei rom, Sinti e Caminanti”, delineando così scenari probabili che porterebbero a gravi violazioni dei diritti umani delle comunità rom in emergenza abitativa residenti in Italia. Da non dimenticare inoltre come la Lega sia stata in passato una delle forze componenti del Governo Berlusconi che nel 2008 varò la cosiddetta “Emergenza Nomadi” – uno dei capitoli più bui della storia delle discriminazioni nei confronti della comunità rom e sinte in Italia – dichiarata poi illegittima dal Consiglio di Stato nel 2011.
La chiusura dei “campi” irregolari
In riferimento all’intenzione di chiudere tutti i «campi nomadi irregolari», si fa presente che il provvedimento dovrebbe interessare circa 9.600 cittadini comunitari, per l’86% di nazionalità rumena e il 14% bulgara. Tuttavia «è diritto di tutti i cittadini dell’UE e dei loro familiari – sottolinea la lettera – di circolare e soggiornare liberamente all’interno dell’UE, un diritto fondamentale per tutti i cittadini europei». Inoltre, aggiunge, «i provvedimenti di allontanamento devono essere valutati e decisi singolarmente assicurando le garanzie procedurali […] mentre le espulsioni di massa sono proibite dalla Carta dei diritti fondamentali e dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali».
La scolarizzazione dei minori rom
Altrettanto grave è l’intenzione di adottare misure punitive, come l’allontanamento forzato dei minori dalle proprie famiglie, per quanti non rispettano l’obbligo di frequenza scolastica. Tali affermazioni rischiano di scadere in una discriminazione etnica perché, anziché considerare il disagio materiale delle famiglie, concorrono nell’attribuire l’origine di queste situazioni di rischio ad assunti pregiudizievoli che identificano i rom come “culturalmente” inadatti a crescere i bambini. «Ogni minore – si ricorda nella lettera- ha diritto al rispetto della vita familiare, un diritto riconosciuto ai sensi dell’articolo 7 della carta dei diritti fondamentali dell’UE e dell’articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’uomo».
Le conclusioni di Associazione 21 luglio
Secondo Associazione 21 luglio «gli intenti espressi all’interno del Contratto di Governo non lasciano presagire nulla di buono anche per il clima di odio e di ostilità diffuso nel nostro tessuto sociale per il quale gli estensori del Contratto hanno avuto in campagna elettorale precise responsabilità. Come organizzazione che si occupa di tutelare e promuovere i diritti umani nelle periferie delle nostre città, vigileremo con sempre più attenzione, anzitutto per scongiurare in Italia una nuova ondata xenofoba che, visto il contesto attuale, potrebbe degenerare in un pericoloso e incontrollato conflitto sociale».
Associazione 21 luglio conclude la missiva affermando che continuerà a «monitorare le politiche attuate dal Governo che si andrà a costituire nei prossimi giorni e a informare le autorità europee sul loro impatto all’interno delle comunità rom in Italia».