AMLOver
di Mayra Landaverde
Non mi ero mai svegliata con un presidente di sinistra. Non che il Messico non avesse mai avuto dei bravi presidenti. Ci sono stati alcuni. Pochi ma buoni. Molto buoni. C’era stato Benito Juarez, Madero, Cardenas…
Nel Messico moderno non era mai capitato. Da quando il PRI aveva assunto il potere, c’era stato un cambio di staffetta fra partiti di destra con la presidenza di Vicente Fox, candidato del PAN, e successivamente con Felipe Calderòn.
Poi, sei anni fa, è ritornato il PRI a governare. Col peggiore dei candidati. Enrique Pena Nieto , che passerà alla Storia come il presidente più ignorante che il nostro Paese abbia mai avuto. Passerà alla Storia come il Presidente che, oltre ai milioni rubati (con la sua moglie-attrice), porterà con sè migliaia di vite di messicane e messicani, scomparsi nel nulla, assassinati dal narcotraffico, ignorati dallo Stato.
Sono stati sconfitti tutti i mafiosi che ci hanno governato finora. Tutto in una serata è cambiato. Ma il “vero” cambiamento non prevedo sarà immediato. E’ impossibile. Ma è un ottimo inizio.
Forse non era nemmeno così difficile votare per Andres Manuel. Da una parte avevamo Meade (PRI), il candidato più anonimo che potevano mai scegliere. C’era Anaya (PAN) ottimo rappresentante di quella bianca borghesia messicana che tanto disprezza il resto della popolazione. “Bronco” candidato indipendente che nel secondo dibattito presidenziale aveva proposto di tagliare le mani ai ladri. Letteralmente.
Fino a qualche settimana fa (poi si è ritirata) c’era anche una donna, Margarita Zavala, nonché moglie dell’ ex presidente Calderon. Candidata omofoba e ottusamente religiosa.
Veniva facile affidare il proprio voto a Lopez Obrador.
Meno semplice, invece, era essere un AMLover, come si sono definiti i “fan” del candidato di MORENA.
Lopez Obrador ha compromesso più volte la sua candidatura facendo alleanze pericolose e sconvenienti che sicuramente non rendevano felici tutti i membri del movimento. E’ vero. Ma il Messico è arrivato (o lo hanno portato) a un punto in cui non ci si può tirare indietro.
O si cambia o si muore.
Attualmente nel Paese si contano dal 2006 ad aprile 2018, 34. 268 desaparecidos. 16.594 hanno meno di 29 anni.
Lo Stato messicano sta ammazzando i giovani. Lo stesso Stato che si è talmente fuso col narcotraffico da essere sinonimi. Uno Stato che non segue il 99% delle denunce per sparizione forzata.
Mai visto così tanta gente ai seggi. Affluenza del 64%.
AMLO ha vinto col 54%. Nessun candidato aveva mai raggiunto un risultato simile.
I giovani hanno fatto la differenza in queste elezioni. E la faranno anche per il durissimo compito che ci aspetta.
Anche noi che viviamo a 10, 000 km di distanza.
Viva Mèxico!