Camping River: Pagina buia per i diritti umani in Italia. Il Governo italiano calpesta la decisione della Corte Europea. Il Comune di Roma sgombera l’insediamento rom di Camping River.
Roma, 26/7/2018 – «Ci mancava il buonismo della Corte Europea dei diritti dei Rom» e ancora «Strasburgo non fermerà la legalità». Così il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha commentato nei giorni scorsi la decisione della Corte Europea (CEDU) di sospendere lo sgombero dell’insediamento rom Camping River fino a venerdì 27 luglio, sospensione che aveva l’obiettivo di monitorare la situazione del “campo” e garantire che non venissero violati i diritti umani fondamentali delle circa 300 persone rom che risiedono nell’insediamento dal 2005.
Nonostante lo stop di Strasburgo, il Comune di Roma ha iniziato oggi – con un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine – le operazioni di sgombero forzato del Camping River.
Alle famiglie residenti non è stata notificata alcuna proposta scritta di soluzione abitativa alternativa e solo a una ristretta minoranza è stato offerto un alloggio alternativo. Per quanti lo hanno accettato ciò ha comportato la divisione del nucleo famigliare. Un centinaio di persone rimaste escluse si trovano attualmente in prossimità del campo.
Rappresentanti di Associazione 21 luglio seguono da questa mattina le operazioni e si sono recati sul posto in quanto Osservatori dei diritti umani, ma non è stato consentito loro (né alla stampa) di entrare.
«L’azione di oggi segna un’altra pagina buia dei diritti umani in Italia – ha commentato Carlo Stasolla, presidente di Associazione 21 luglio – una gravissima violazione dei diritti, un gesto scellerato che oltretutto offende in maniera sprezzante l’autorità e le funzioni della Corte Europea. Un centinaio di uomini, donne e bambini, già in condizioni di estrema fragilità saranno esposte ad un’ancora maggiore vulnerabilità. Da oggi vivere in Italia, e nella città di Roma, non significa vedersi garantiti i diritti umani fondamentali».
Associazione 21 luglio sta valutando le azioni più opportune per rispondere allo sgombero forzato organizzato in data odierna in deroga alla decisione assunta nei giorni scorsi dalla Corte Europea.