“America latina: diritti negati”. Signor Presidente
di Mayra Landaverde
E’ stata ufficializzata la vittoria di Andres Manuel Lopez Obrador come prossimo Presidente del Messico.
Qui il suo discorso:
Mi sembra di percepire, seppur a distanza, un clima di soddisfazione nella popolazione, di rassegnazione per chi non ha votato per lui e di molto fermento nel mondo della sinistra.
Alcuni mi hanno detto che la sinistra, “quella vera”, non vuole e non ha mai visto con buoni occhi la candidatura e tantomeno la odierna vittoria di Lopez Obrador.
Io non so quale sia la sinistra vera e quella finta. Ma capisco quando alcuni compagni usano questa terminologia.
Quella vera sarebbe l’EZLN, per esempio.
Fra il nuovo presidente e l’EZLN non corre buon sangue. E hanno ragione. Ci si sarebbe aspettato un appoggio determinato alla candidatura indipendente di Mary Chuy, supportata dal Concejo Indigena, invece è successo tutto il contrario. Da qui la famosa discordanza fra i due.
Era girata addirittura una fake news sulla riconciliazione dei zapatistas e il leader di Morena. Niente di più falso. Personalmente non credo che nessuno dei due sia interessato a parlare.
AMLO annuncia quasi tutti i giorni le cose che pensa di fare durante il suo mandato: turismo, cultura, etc. Ripete quello che ha detto in campagna elettorale, ma non più come un semplice candidato, ma da presidente eletto. Rafforza l’idea di salvare PEMEX e la CFE (Comisiòn Federal de electricidad). Io non potrei essere più d’accordo. Certo, bisogna capire come intende farlo.
Uno dei problemi più grandi che affronta il Paese è il progetto di costruzione di un nuovo aeroporto internazionale. E’ un vecchio ostacolo che ci perseguita dall’ anno 2000. Ogni presidente ha fatto guadagnare millioni alle èlite imprenditoriali, in ogni mandato. Ma l’aeroporto non è ancora finito e adesso il nuovo Presidente lo vuole cancellare.
I suoi argomenti sono sempre gli stessi: se vogliono costruire l’aeroporto, lo faranno con i loro soldi e non con quelli pubblici. Si rivolge al settore privato che gira come un avvoltoio sopra il cielo di Texcoco (luogo dove è da quasi vent’anni iniziata la costruzione).
Sicuramente il processo di appalto è corrotto e il problema non è solo quello. Il vero problema è che quella è una zona dove la gente che ci abita non vuole andarsene perché quella è la loro terra. Una volta lì c’era un lago dove vogliono costruire l’aeroporto, il suolo richiederebbe una manutenzione costosissima, ci sono animali in pericolo di estinzione ed è luogo di ritrovo per alcuni uccelli migratori.
Signor Presidente, il problema non è far pagare ad altri l’aeroporto. Il problema è che in questo brevissimo periodo dalla sua vittoria, lei non sta ascoltando chi, molto probabilmente, l’ha votata.