Nave Diciotti: Amnesty International prende posizione contro il governo italiano
“La vicenda della nave Diciotti è un’espressione grottesca della cosiddetta politica del ‘no agli sbarchi’, ultima arrivata tra le varie politiche del ‘no a questo, no a quello’. Più che una politica, una sfida irresponsabile giocata sulla pelle dei più deboli e vulnerabili, che ha prodotto finora solo arbitrio e illegalità”, ha dichiarato Antonio Marchesi, presidente di Amnesty International Italia, a proposito della vicenda della nave Diciotti, ferma a Catania senza che alle persone soccorse – con l’eccezione dei minori – sia consentito di scendere a terra.
“Dopo le navi delle Ong, quelle commerciali italiane e straniere, quelle di eserciti di stati alleati, ora sono paradossalmente le navi della stessa Guardia Costiera italiana a non poter sbarcare o a sbarcare con grave ritardo il proprio carico umano, fatto di persone soccorse in mare“, ha proseguito Marchesi.
“Il diritto internazionale e la Costituzione italiana – opportunamente richiamati dal Garante per i diritti delle persone detenute o private della libertà – avrebbero imposto da giorni una soluzione diversa, rispettosa dei diritti fondamentali di persone in particolari condizioni di vulnerabilità e, certamente non poche di esse, con un fondato timore di persecuzione. Quei diritti non possono e non devono essere messi da parte in nome dei diktat di questa o quella forza politica”, ha concluso Marchesi.
Anche Associazione per i Diritti umani sostiene e diffonde la seguente richiesta del Tavolo Asilo e di Amnesty International:
Le associazioni del Tavolo Asilo chiedono con urgenza al Governo italiano di autorizzare lo sbarco delle 150 persone ancora a bordo della nave Diciotti.
I migranti soccorsi dalla nave italiana senza ulteriori indugi devono essere messi in condizione di ricevere assistenza adeguata e di beneficiare di tutte le garanzie definite dalla nostra Costituzione, dalla normativa nazionale, comunitaria e dalle convenzioni internazionali, a prescindere dai tempi e dagli esiti della contrattazione politica tra gli Stati Europei.
Le risposte dell’Unione europea alla gestione dei flussi migratori, compresi quelli dei minorenni, nel Mediterraneo devono essere richieste nelle opportune sedi e non attraverso il trattenimento illegale di persone a bordo di una nave.
A Buon Diritto, ACLI, ActionAid, Amnesty International Italia, ARCI, ASGI, Casa dei Diritti Sociali, Caritas Italiana, Centro Astalli, CIR, Comunità di S.Egidio, CNCA, Emergency, Médecins du Monde Missione Italia, Mediterranean Hope (FCEI), MEDU, Save The Children Italia, Senza Confine, Oxfam Italia.