Un esposto all’Ordine dei giornalisti. La discriminazione dei rom e le conseguenze sociali e politiche
Non dimentichiamo che le invettive del Ministro dell’Interno di questa povera Italia sono rivolte, non solo ai migranti e agli immigrati, ma anche all’etnia rom. Non dimentichiamo che anche in Passato i rom sono stati discriminati prima e perseguitati, poi. E non dimentichiamo quali siano state le basi della propaganda fascista. Per cui, oggi, vogliamo riportare un esposto presentato, lo scorso 30 agosto, all’Ordine del Giornalisti da parte di Associazione 21 luglio perché anche la stampa, lo sappiamo, fa la sua parte, nel bene e nel male…
Associazione 21 luglio presenta esposto all’Ordine dei Giornalisti
Utilità sociale dell’informazione, verità dei fatti esposti, forma civile della esposizione dei fatti e della loro valutazione. Sono queste le tre condizioni del diritto di stampa che per l’Associazione, impegnata in attività di monitoraggio nell’ambito dell’Osservatorio 21 luglio, non sono presenti all’interno dell’articolo oggetto dell’esposto: “I rom sotto accusa? Quelli che vinsero il ricorso anti-sgombero alla Corte europea”. Il testo pubblicato in Cronaca di Roma de Il Messaggero a seguito dei furti avvenuti presso la tendopoli della Croce Rossa di via Ramazzini, è firmato dal giornalista professionista Lorenzo De Cicco.
L’esposto di Associazione 21 luglio
L’Associazione chiama in “causa” la storica sentenza della Corte di Cassazione del 18 ottobre 1984, n. 5259 cd. “decalogo del giornalista”, e presenta un esposto al Consiglio di Disciplina dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio: è a loro che chiede di verificare eventuali illeciti deontologici commessi da De Cicco ma chiede anche di valutare l’omesso controllo da parte del direttore della testata romana, Virman Cusenza.
Stralcio dell’articolo di riferimento
All’interno del testo, pubblicato sul quotidiano Il Messaggero nella giornata di mercoledì 28 agosto si legge: «Da “paladini” anti-sgombero alla Corte di Strasburgo alla razzia di vestiti e computer nel centro d’accoglienza dove erano stati portati dal comune dopo lo smantellamento del River. I due Rom appena denunciati per il furto nella tendopoli della Croce Rossa a Monteverde sono gli stessi che il 24 luglio erano riusciti a strappare alle toghe europee la sospensiva dello sfratto forzoso deciso da Virginia Raggi. …. L’azione legale [ndr di fronte alla Corte Europea dei diritti dell’Uomo] è andata avanti. Tanto che ieri l’Ufficio Rom del Comune ha spedito ai magistrati di Strasburgo una nuova relazione «urgentissima» in cui si parla del «furto aggravato» nella struttura della Croce Rossa, con allegata denuncia presentata dal Direttore della Cri. Una segnalazione è stata spedita anche alla Procura del Tribunale dei minori. I due nomadi denunciati sono mamma e papà di 10 bambini».
L’autore dell’articolo già nel 2015 aveva ricevuto una sanzione di avvertimento da parte del Primo Collegio Territoriale di Disciplina presso l’Ordine dei Giornalisti del Lazio per aver assunto un comportamento deontologicamente scorretto sempre dalle pagine della stessa testata.
La posizione di Associazione 21 luglio
Per i legali impegnati nel monitoraggio dell’Osservatorio sulla discriminazione il «giornalista professionista ha volontariamente reso pubblico che il nucleo famigliare dimesso dal “Better Shelter” è quello che ha presentato lo scorso 23 luglio ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, senza che questo avesse rilevanza alcuna per i fatti di cronaca narrati». Non solo: «il giornalista sembra discostarsi dall’obbligo deontologico di attenersi alla verità accertata dei fatti, sostenendo in più passaggi che i due ricorrenti nella loro persona son stati denunciati nonostante la denuncia sporta dalla Croce Rossa sia contro ignoti [come riportato dalla collega giornalista Bogliolo in un articolo pubblicato nella medesima pagina cartacea del quotidiano] e non contro persone note ed essendo in corso da parte delle competenti autorità le doverose e necessarie indagini volte all’accertamento dei fatti e all’individuazione dei rei e delle responsabilità».