“Scritture al sociale”. Un surrogato, le bambole di gomma
di Patrizia Angelozzi
La notizia sembra una fake news, una storiella e invece è vera.
Arriva in Italia, a Torino, la prima casa di appuntamenti per scambi sessuali con bambole di silicone.
Si potranno scegliere le tipologie, donne dai capelli neri alla Valentina Crepax, biondo platino stile Marilyn Monroe o rosse voluttuose come Jessica Rabbit ?
Di certo sono un surrogato. Hanno qualche privilegio però…sono sempre alla stessa temperatura, senza eccitazione o passioni, senza sorrisi o respiri e parole. Non racconteranno di certo i nomi degli uomini che hanno fatto sesso con loro e le rispettive richieste bizzarre degli incontri. Non protesteranno e non diranno mai di no.
Sarebbe simpatico provare ad ascoltare le conversazioni durante gli appuntamenti. Dall’approccio dei preliminari, durante la performance e anche dopo. Saluteranno gli uomini le dispensatrici del piacere auto-gestito? Le ringrazieranno? Continueranno a sognarle la notte, a desiderarle?
Mancherà l’emozionarsi degli sguardi ammiccanti delle donne viste al cinema, incontrate in ufficio o per strada, il sorriso, il profumo, la sensualità o l’attrazione fine a se stessa, la danza di corpi a piedi nudi o nella doccia? E il respiro diventato breve nei momenti di intimità? Intimità, una bella parola.
Gli incontri clandestini tra amanti ritenuti da sempre fonte di adrenalina, di evasione e di libertà a sfrenate fantasie da vivere in due… ora precipitano nell’abisso di fronte a bambole di gomma pronte a soddisfare piaceri e fantasie erotiche senza la presenza del l’altro. A evidenziare il pensiero del ‘mi basto da solo’ e la donna come ‘accessorio’ di una vita full optional. Oggettistica per semplici utilizzatori o collezionisti di plastica modellata.
Pericolosa direzione, scegliere la sessualità a gettone, come un caffè al distributore.
Avanza la scelta singola senza consenso, la mancanza di desiderio agli incontri, veri.
Uno scenario raccapricciante, l’hotel torinese, a pochi giorni dall’apertura, è sold out per le richieste arrivate e rappresenta il successo per l’utilizzo di surrogati umani, che spesso ‘distrutti’ con violenza dagli uomini dopo aver ‘consumato’.
Mancherà l’incontrarsi, lo sfiorarsi e la complicità. Mancheremo a noi stessi, cancellati, come uno scarabocchio a matita, da un surrogato di gomma.
E come commenta un utente facebook “non ci sarà più bisogno di pagare la cena ad una donna…”, si potranno seviziare senza che possano protestare…mentre resterà un unico inconveniente, farsi una doccia che elimini l’odore di gomma…