“LibriLiberi”. Una vita come tante
di Alessandra Montesanto
In tempi in cui la lettura è un lusso e un piacere di pochi, non è facile affrontare, per alcuni, più di mille pagine, ma consigliamo di farlo per questo romanzo. Lo consigliamo vivamente.
Una vita come tante è il titolo del secondo lavoro della scrittrice Hanya Yanagihara, statunitense di origini hawaiane, uscito in Italia nel 2015 con Sellerio.
Quattro estesi capitoli scandiscono un’intera esistenza, non molto lunga: quella di Jude, il protagnista. E anche quella dei suoi amici più cari: JB, Willem che diventerà il suo compagno, Malcom e Richard, conosciuti ai tempi del liceo.
Il nome, a volte, segna il destino della persona: Jude, Giuda Taddeo è il protettore e custode dei disperati e l’uomo di cui si racconta è stato, fin dall’infanzia, un dis-perato, senza speranza. Trascorre la giovinezza tra violenze, abusi e umiliazioni; da grande continuerà a martoriare il proprio corpo, con continui atti di autolesionismo, per senso di colpa e per sovrastare, con il dolore fisico, quello interiore che riemerge con i ricordi del Passato e con il senso di inadeguatezza del Presente. Il Male incarnato in alcuni esseri umani lo ha reso anche disabile. Sembra che proprio tutta la cattiveria si sia riversata su una persona sola. Uno dei temi del libro è proprio questo: fino a dove si può arrivare, quando si perde l’umanità. Altri, poi, sono gli argomenti di respiro universale magistralmente toccati dalla penna della Yanagihara: il Perdono, la Morte, la Malattia, la Giustizia.
Un testo lungo e dolorosissimo, non solo per ciò che Jude ha sopportato e vissuto letteralmente “sulla propria pelle”, ma anche per i risvolti psicologici. E qui sta la grandezza della scrittura e la bravura dell’autrice, capace di una profonda e sensibilissima introspezione nell’animo di tutti i personaggi.
Non è facile bilanciare la violenza, il dramma, l’orrore con la grazia, la premura, l’attenzione che possono nascere da relazioni sane e sincere, come un fiore può nascere nel deserto.
I temi dell’amicizia e dell’amore (tra uomini, in questo caso) possono sembrare banali o retorici, ma non lo sono affatto se inseriti in piena modernità: a New York (la mappa della metropoli si fa anch’essa protagonista, ma non ne sveliamo il motivo), oggi. Il Presente richiede di essere vissuto al massimo, ottenendo fama, carriera e denaro. Ma la Vita è molto altro.
Intorno a Jude e ai suoi amici – ognuno di loro ha una storia, con perdite e difficoltà – ruotano altre esistenze e persone importanti: Harold e Julia, i suoi genitori adottivi, Ana e Andy, i suoi medici. Non è sufficiente curare le ferite, medicare le cicatrici, quando il destino picchia duro. Servono pazienza e coraggio perchè aiutare chi soffre tanto, stanca e fa paura. Ma ogni esistenza umana è preziosa, per chi non la spreca, e deve essere coltivata come quel fiore nel deserto.