Il commento di MSF sulla notizia del sequestro della nave Aquarius per presunte irregolarità nella gestione dei rifiuti di bordo
Il sequestro è stato richiesto dalla Procura di Catania. Il provvedimento di sequestro deriva da un’indagine sullo smaltimento dei rifiuti di bordo, con particolare riferimento ai vestiti dei migranti soccorsi, agli scarti alimentari e ai rifiuti dell’infermeria della nave.
Rifiutiamo categoricamente queste accuse e siamo pronti a chiarire i fatti e a rispondere delle procedure che abbiamo seguito e riaffermiamo con forza la legittimità e la legalità della nostra azione umanitaria.
La Procura sostiene che questi rifiuti dovevano essere considerati rifiuti sanitari a rischio e gestiti secondo apposite procedure, ma MSF ha sempre seguito procedure standard basate su regolari contratti con gli agenti portuali e le aziende preposte allo smaltimento dei rifiuti al porto, per questo siamo sereni e confidiamo nel corso della giustizia.
Da medici, è inaccettabile anche solo il sospetto di una simile ipotesi di reato: salvare vite è la nostra prima ed unica missione. “Questa accusa attacca la professionalità di tutti gli operatori umanitari impegnati a controllare trasmissioni infettive in ben altri contesti come l’Ebola in Congo. La Tubercolosi e la Meningite non si trasmettono con i vestiti ” ha ricordato ieri in conferenza stampa Gianfranco De Maio medico MSF “Sono parole inaccettabili”. Siamo sempre molto attenti a quelli che possono rappresentare elementi di contagio o di diffusione di malattie e possiamo affermare che nessun rischio sanitario è stato mai individuato sulle navi di soccorso dall’inizio delle attività in mare, men che meno legate alla pericolosità dei rifiuti.
Ovviamente diamo piena disponibilità a collaborare con le autorità italiane e ci auguriamo che si faccia chiarezza il prima possibile su questa ennesima, assurda accusa.
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