Un Convegno nel Carcere di Larino per la giornata contro la violenza sulle Donne
In occasione della giornata contro il Femminicidio il 26 novembre si è tenuta presso la Casa circondariale di Larino una conferenza che ha visto partecipi il Direttore del carcere, Rosa La Ginestra, la Preside dell’Istituto Alberghiero di Termoli la Prof.ssa Maria Chimisso,la Prof.ssa Virginia Nararpasquale e l’attrice Sara Nanni e la scrittrice Patrizia Angelozzi.
Ciascuno, a modo proprio, ha dato un contributo, affrontando il tema della violenza in tutte le sue sfaccettature e spaziando tra le varie epoche fino ad arrivare all’attualità.
Si è palesata la condizione delle donne internate durante il periodo fascista nei manicomi, etichettate come ‘diverse’ perché troppo loquaci, ninfomani o prive del desiderio di maternità. La situazione atroce di queste, sottoposte a femminicidi legalizzati, ritrovate nelle poesie di Alda Merini, poetessa dei nostri giorni che sperimentò sulla propria pelle le nefandezze della reclusione in tali istituti. Le opere tratte dai suoi scritti sono state lette e recitate in questo incontro insieme al ripercorrere storia ed eventi di violenza su di loro.
Molto toccante è stato l’intervento da parte degli uomini-detenuti, artefici di elaborati commoventi rivolti non solo contro la brutalità dell’uomo ma anche e soprattutto sul ruolo imponente, in termini di valori, della figura femminile, apparentemente fragile ma dalla tenacia e forza in grado di ‘spostare montagne’.
Coinvolgente il dialogo inscenato tra l’attrice Sara Nanni e da uno dei ragazzi che si è improvvisato ‘attore’ nel pezzo interpretato nei teatri e nelle Tv, da Paola Cortellesi e Claudio Santamaria.
Alcune testimonianze –Lettere dal carcere
G.: Ci ricordiamo delle donne e del loro dolore soprattutto in questi giorni, dimenticando a volte che ognuno di noi ha avuto una piccola-grande donna. Ne ho conosciuta una che con un marito condannato all’ergastolo è stata messa a dura prova dalla vita, rimasta sola con quattro figli ma mantenere, crescere. Immaginate quanto sia stato difficile per lei, in quanto il padre dei suoi figli non è stato di certo un esempio di vita. Nella mia esperienza personale posso confermare che se sono un uomo migliore ed un papà presente ed il merito è soprattutto della mia ‘piccola – grande donna’.
A.: Ringrazio tutte le persone che si sono prestate ad un convegno su questo tema, dedicato a quante subiscono tutti i giorni violenze, sopraffatte dalla paura, solo per aver amato. A voi dico, non perdete tempo, urlate e chiedete aiuto alle istituzioni affinché tutto questo finisca per sempre. E mi appello a te, anima malata, sii saggio, recati in un Centro specializzato, facendo questo saremo orgogliosi di averti aiutato e non condannato.
T.: Donna, nostra creatrice. Uomini che hanno malattie mentali, pieni di possessività. Sono amori malati. Uomini che non andrebbero chiamati ‘uomini’. La donna va supportata, amata, gratificata. Dall’adolescenza all’età adulta. Non c’è cosa più bella di crescere insieme alla propria donna, guardarsi con le dita incrociate e affrontare tutte le cose belle e meno belle della vita insieme. Mia moglie cresce tre figli, da sola e affronta tutti gli ostacoli della vita. Vi ringrazio di avermi dato modo di esprimere i miei pensieri.