L’ennesimo incubo in mare: il caso della Sea Watch e della Sea Eye
Temperatura notturna a 2/3 gradi, tempesta, promiscuità forzata, mancanza di beni di prima necessità: ancora una volta migranti e attivisti richiano la vita nel Mediterraneo. Per più di 12 giorni sono stati costretti a rimanere al largo 49 persone tra cui tre bambini di 1, 6 e 7 anni.
Vari, in questi giorni, sono stati gli appelli dell’equipaggio della Sea Watch: “Per persone malnutrite e in condizioni di salute molto precarie come quelle che abbiamo a bordo, la disidratazione come causa del mal di mare è un rischio molto grave e può mettere a rischio la vita soprattutto se associata all’ipotermia”. Molte persone vomitano e il rischio è anche quello di una crisi psicologica perchè sono tutti rinchiusi in uno spazio stretto, privo di servizi sanitari. Questa la situazione a bordo della Sea Watch e della Sea Eye.
Tanti sono stati gli appelli di altre organizzazioni umanitarie (Unhcr e Oim), tra queste anche Msf. Il Presidente, Ruggero Giuliano, ha affermato: “…Facciamo appello alle autorità europee ed italiane affinchè si trovi al più presto un porto sicuro per questi naufraghi. Facciamo appello alla società civile italiana affinchè alzi la voce su questa situazione inaccettabile e sulla richiesta di politiche più umane che allevino le sofferenze delle persone. Chi fugge ha bisogno di protezione. La tutela della vita al primo posto, poi i dibattiti politici su chi accoglie”.
Malta – dopo la mobilitazione di 300 accademici di tutto il mondo – ha permesso alle navi delle due Ong di restare ridossate, cercando riparo, ma senza entrare in porto. Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha deciso di aprire quello della città e di accogliere i migranti, aggiungendo che sarà lui stesso a dirigere le operazioni.
Ricalchiamo l’invito alla disobbedienza di De Magistris, di Leoluca Orlando di Palermo e di altri sindaci e anche di Alex Zanotelli !
Riprendendo le parole di Msf, Associazione Per i Diritti umani chiede alle autorità italiane:
- di mettere al primo posto la vita delle PERSONE migranti
- di smettere di fare propaganda politica sulla pelle dei migranti e degli attivisti
- di aprire i porti
- di coordinarsi con gli altri Paesi dell’Ue per aprire corridoi umanitari
- di garantire una prima assistenza sanitaria ai migranti
- di garantire luoghi sicuri di accoglienza
- di garantire una tutela legale
- di legiferare in maniera solidale in tema di migrazioni per poter fare in modo che le Ong possano operare in maniera corretta, senza danno per le persone che cercano di mettere in salvo.
Qui si parla di SALVEZZA di vite e di UMANITA’ prima di tutto.