Venezuela. Sì, all’aiuto umanitario
di Tini Codazzi
Il 23 febbraio è un giorno importante per il popolo venezuelano. E’ previsto che sabato prossimo abbia inizio l’entrata, attraverso il confine con la Colombia, di più di 250 tonnellate di alimenti, prodotti per l’igiene personale e integratori alimentari. Stati Uniti, Colombia, Brasile e Olanda sono i paesi che per ora hanno risposto con azioni pratiche, all’appello del Presidente incaricato Juan Guaidó. Un appello disperato ma senz’altro necessario quello di Guaidó per iniziare ad aiutare in modo deciso e concreto il popolo. In tante occasioni abbiamo parlato della grave crisi che attraversa la popolazione, senza alimenti e senza medicine di nessun genere, le stime in questo momento è che all’incirca 300.000 persone siano in serio pericolo di morte per denutrizione e malattie varie e la carenza di medicine sia arrivata al 90% in tutto il paese. Quindi una delle priorità di questo governo di transizione è quello dell’apertura del canale umanitario. Gli Stati Uniti hanno già inviato i generi di prima necessità che sono arrivati alla città colombiana di Cúcuta, nel confine con il Venezuela, così come sono già arrivate le 2,5 tonnellate provenienti da Puerto Rico. Il governo brasiliano ha messo a disposizione un altro punto di raccolta nel confine tra i due paesi e Olanda ha messo a disposizione un terzo punto per la raccolta di prodotti nell’isola di Curaçao, ubicata nel mare dei Caraibi. Venerdì scorso è apparsa la notizia che il Cile collaborerà con 7 tonnellate di beni di prima necessità. In questo momento, rappresentanti dell’Assemblea Nazionale e diverse associazioni e ONG che operano in Venezuela sono a Cúcuta per catalogare i prodotti e sistemarli e le forze armate colombiane stanno controllando la situazione.
Si è anche creata una rete di cittadini volontari chiamata “Voluntarios x Venezuela” con lo scopo di unire sforzi per appoggiare la Coalizione Aiuto e Libertà Venezuela, formata da un insieme di paesi e ONG nazionali e internazionali per assistere l’emergenza umanitaria nel paese e per essere pronti per sabato prossimo, 23 febbraio, ed aiutare nell’entrata degli alimenti e medicine.
E’ sorprendente e anche schifosa la risposta che ha dato il governo dell’usurpatore Nicolás Maduro che nonostante tutto ancora nega che nel paese ci sia una crisi umanitaria. Quasi in contemporanea con l’arrivo del contingente umanitario, l’usurpatore ha dato ordine di bloccare con containers tutte le corsie del Ponte Internazionale “Las Tienditas”, che collega la città di Cúcuta con la provincia venezuelana di Ureña, per impedire il passaggio dei prodotti, anche le stremate forze armate venezuelane, in questo momento, stanno eseguendo ordini e vietano il passaggio di volontari che vivono nella Provincia di Ureña. Quello che forse non era previsto dall’usurpatore è il fatto che la richiesta di aiuto umanitario è stata fatta seguendo i protocolli di emergenza previsti dalla Convenzione di Ginevra, per cui, se lui intralcia l’entrata, allora subentrano grossi problemi a livello di diritto internazionale perché non si può vietare l’entrata di alimenti e medicine a popolazioni a rischio.
Parlando di aiuto umanitario, nelle settimane scorse, Maduro ha mandato a Cuba una nave con 100 tonnellate di materiale di costruzione e macchinari vari per mitigare i danni che il tornado dello scorso gennaio ha fatto nella capitale cubana. Ci dispiace enormemente per i cubani che continuano a soffrire da tanti anni, ma c’è da dire che un gesto simile l’usurpatore non l’ha mai fatto per il suo popolo, certo, lo fa per la vicina Cuba, che come sappiamo, gestisce completamente gli alti poteri del Venezuela, introdotta da anni come una piovra nelle più importanti istituzioni statali, militari e legislative del Venezuela.
Dall’altro canto, la ex vicepresidente Delsy Rodriguez ha dichiarato in TV che questo aiuto è contaminato ed avvelenato e che gli Stati Uniti stanno complottando per contaminare il popolo venezuelano attraverso cibo cancerogeno.
Tutte e tre le risposte sembrano uscite da un film delirante di serie c, questo gruppetto di persone che rappresenta l’entourage dell’usurpatore e completamente impazzito, dalle sue azioni e dichiarazioni non sa né cosa dire né come agire per tenere in piedi questa farsa che ormai, dopo 20 anni, non si sostiene più.
Quindi, abbiamo due appuntamenti importanti da seguire questa settimana:
Venerdì 22 febbraio: “Venezuela Aid Live” Grande concerto con cantanti internazionali per raccogliere fondi, tutto orchestrato dal magnate e filantropo della Virgin, Richard Branson. Per maggiore informazione: https://venezuelaaidlive.com/
Sabato 23 febbraio: entrata della prima parte del contingente umanitario mandato dagli Stati Uniti.
Ci aggiorniamo presto con delle buone notizie!
Si parte da zero, da popolo siamo adesso cittadini, consapevole che la politica dev’essere presa con responsabilità. Mai più un Regime Comunista, per 20 anni abbiamo lottato per che sappiamo cos’è la Democrazia e torneremo a ricostruire nostro bel paese. Grazie a tutti i paesi Democratici per l’aiuto. 🙏🏻