“Art(e)Attualità”. Surrogati: un amore ideale
di Alessandra Montesanto
Disturbante. Un aggettivo che ben definisce le immagini in mostra presso l’Osservatorio Prada di Milano fino al 22 luglio per “Surrogati. Un amore ideale” che vede esposti i progetti di Jamie Diamond e Elena Dorfman sui temi universali della famiglia, della coppia, dell’amicizia, del lutto; ma qui di comune c’è veramente poco perchè le persone ritratte estendono le proprie emozioni e i propri sentimenti su bambole di silicone, iperrealistiche.
A differenza dei ginoidi che possono parlare e camminare, le reborners sono feticci, del tutto uguali agli umani, con lo stesso peso di un neonato o di una donna, che le persone sostituiscono a quelle vere. In psicanalisi si parla di “per-versione”, non nell’accezione del tutto spregiativa in cui il termine si usa nel parlare, ma nel senso che l’individuo viene ridotto e trattato come un oggetto. Nel caso della comunità degli affezionati ai reborners l’oggetto assume, al contrario una valenza fondamentale, andando a riempire i vuoti lasciati dall’esistenza: un bambino mai nato a causa di un aborto, una moglie per uomini soli, una figlia adottiva…
“Fin da quando ero bambina desideravo essere una mamma. Ho sposato un uomo che aveva già due figli che la madre aveva abbandonato. Ho fatto la matrigna per 14 anni…Quando i ragazzi sono andati via di casa avevo circa 45 anni. Sapevo di essere troppo avanti con l’età per avere figli. Soffrivo la sindrome del nido vuoto e sentivo il bisogno di qualcosa, ma non sapevo cosa”: queste le parole di KYM dal catalogo dell’esposizione che consigliamo vivamente di acquistare qualora vi interessasse l’argomento.
“Forever mothers”, “I promise to be a good mother”, “Still lovers” sono i titoli delle sezioni che trasferiscono il visitatore in mondi stranianti, in una valle perturbante in cui bisogna essere molto empatici per poter capire, senza giudicare, come hanno fatto le artiste, con tanta delicatezza.
Non è affatto un gioco, è un esperimento sociologico interessante e originale che permette di riflettere sulle condizioni di vita contemporanee, sul senso di solitudine, sulla solidarietà, insomma sul Futuro dell’individuo e della collettività.