di Ilaria Rudisi
Verona 2019. Il Congresso della Famiglia é possibile grazie al diritto alla libera espressione. I partecipanti di Verona, totalmente inconsapevoli che la loro libertà venga da un diritto, si sono ampiamente attivati per sopprimere quelli degli altri.
Esiste veramente un noi e un loro? Non dovrebbe. Siamo tutti esseri umani e quello che dovrebbe esistere é il reciproco rispetto e la tutela di tutti i diritti di una democrazia.
A loro vogliamo ricordare che:
– la famiglia é fatta dall’amore e dai legami, non da chi la compone. L’unico concetto di famiglia che a noi piace e che andrebbe difeso é quello racchiuso nella parola hawaiana “Ohana”.
Ohana significa famiglia in senso esteso del termine, che include la relazione stretta, adottiva o intenzionale. Essa enfatizza l’idea che famiglia e amici sono uniti assieme, e che devono cooperare e ricordarsi gli uni degli altri.
Famiglia é dove adulti e bambini si sentono amati, famiglia é casa e non importa chi sia la tua casa.
– una donna che sceglie di abortire, magari anche in accordo con il suo compagno, non ha bisogno di etichette, perché l’autodeterminazione non ha etichette. Distribuire feti di gomma oltre a essere lontano da ogni concetto di umanità rende evidente come chi voglia eliminare un diritto non conosca minimamente le dinamiche soggettive e oggettive che lo sorreggono.
A Verona ricordiamo che l’amore e l’autodeterminazione sono proprie di ogni individuo e non possono essere messe in una scatola o in uno schema e che la famiglia é uno schema a geometria variabile che segue i legami e l’amore.