Da Torre Maura a Casal Bruciato, Associazione 21 luglio: «Le istituzioni facciano rispettare le leggi garantendo la tutela dei diritti umani»
Nel pomeriggio del 6 maggio 2019, frange di estrema destra hanno iniziato il loro presidio in via Sebastiano Satta, nel quartiere Casal Bruciato, periferia della città di Roma, per opporsi all’assegnazione legittima di una casa popolare ad una famiglia rom. Quattordici persone, dopo anni trascorsi all’interno della baraccopoli La Barbuta, regolarmente inserite nella graduatoria del Comune di Roma per l’assegnazione, hanno finalmente ottenuto l’alloggio ed effettuato il trasferimento. Ma dalla giornata di ieri, ormai, fanno i conti con manifestazioni di odio e razzismo nei loro confronti che culminerà con la manifestazione del pomeriggio di oggi annunciata da CasaPound.
Lo scorso mese di aprile, un’altra rivolta anti rom a Casal Bruciato, in via Facchinetti. Anche in quel caso, una famiglia rom proveniente da La Barbuta è stata contestata da militanti neofascisti. Dopo giorni di presidio da parte dell’estrema destra al grido “Prima gli italiani”, la famiglia ha scelto di tornare a vivere nella baraccopoli e lo ha fatto sotto gli occhi delle amministrazioni municipali e comunali che hanno consentito ai militanti di organizzare un presidio fisso senza autorizzazione e di inveire con slogan e minacce verso i componenti della famiglia.
Il mese prima, a Torre Maura è andata in scena una contestazione senza precedenti: un presidio di tre giorni da parte degli estremisti giunti da varie zone di Roma ha avuto un epilogo inaccettabile. Le famiglie rom, 77 persone trasferite dal centro di via Toraldo alla struttura di via dei Codirossoni, sono state portate via, smistate e divise, e due di esse si sono viste costrette, con il consenso degli operatori comunali, a trasferirsi in due insediamenti della capitale.
In tutti e tre i casi, senza censura né freno da parte delle Forze dell’ordine, i militanti di estrema destra hanno dettato la linea delle assegnazioni delle case popolari sul territorio comunale organizzando manifestazioni non autorizzate, occupando suolo pubblico con minacce e azioni di forza: la presenza delle Forze dell’ordine ha solo marcato i limiti tra accusatori e vittime.
A partire da Torre Maura, l’Amministrazione Comunale sembra aver definitivamente ceduto al ricatto dell’estrema destra, manifestando una profonda debolezza e mostrandosi accondiscendente, di fatto, alle pulsioni neofasciste.
Le famiglie provenienti dall’insediamento La Barbuta rientrano nel progetto comunale del superamento dei campi denominato “Piano rom”. Il loro ritorno alla baraccopoli sancisce, tra le altre cose, il fallimento del disegno politico.
Associazione 21 luglio esprime profonda preoccupazione per quanto sta accadendo a Roma e ancora di più per l’arrendevolezza dell’Amministrazione Comunale davanti alla violenza di manifestazioni di stampo razzista e xenofobo.
Chiediamo alla sindaca Raggi una cosa molto semplice: far rispettare le leggi, garantendo ad ogni cittadino, al di là della sua etnia, la tutela dei diritti fondamentali e lottando, senza mezzi termini e tentennamenti, contro ogni minaccia e sopruso.
Per informazioni e adesioni: stampa@21luglio.org