“America latina. Diritti negati”. Storia di migrazione con finale felice
di Mayra Landaverde
In questi tempi medievali che invadono gli Stati Uniti d’ America, trovare storie belle come questa è abbastanza complicato, ma esistono per fortuna. In Europa non siamo messi meglio e spero di trovare qualcosa di simile che ci faccia vedere un po’ di luce. Questa è la storia abbreviata ( si potrebbe scrivere un libro intero della sua vita ) di V. che per più di vent’anni ha vissuto priva del permesso di soggiorno negli Stati Uniti, senza mai uscire.
Come sei arrivata negli Stati Uniti?
Avevo 17 anni. Sono arrivata in California con mia mamma. Era stato mio padre a mandarmi là per studiare, ma quando mia madre iniziò a lavorare allora provai anche io e mi piacque più il lavoro della scuola. Sono arrivata col Visto da turista. Lavorai con un visto documento di lavoro falso, usando un altro nome. Ho fatto in questo modo per tanti anni, ma avendo il Visto turistico, uscivo ed entravo dagli Stati Uniti. Tornavo in Messico per un po’ e poi ritornavo negli USA.
Rimasi incinta in California, il padre di mia figlia era cittadino statunitense. In una di quelle occasioni in cui mi trovavo in Messico ho avuto delle complicazioni e la mia bambina nacque prima del tempo in territorio messicano. Rientrai negli Stati Uniti con la bambina, la lasciai a mia madre in California e sono partita a lavorare a Chicago. Rimasi lì per un anno, tornai in Messico per poi rientrare ancora una volta in California sempre con il mio visto da turista, era il 1987 forse l’88 e c’era la sanatoria. Ma io non lo sapevo: ero molto giovane e credevo di essere in regola con il mio documento (fu l’ultima sanatoria, di Reagan). Non mi ero interessata su come risolvere la mia situazione di migrante perché ero convinta che sarei tornata nel mio Paese e per questo motivo ho continuato a lavorare con il mio documento turistico che, all’epoca, rilasciavano per un tempo indefinito: tu potevi stare tre mesi in California, ma poi non dovevi fare tutta la trafila che si fa adesso per avere ancora lo stesso permesso. Ho fatto così fino ai 21 anni quando non l’ ho più rinnovato. Rimasi in California e mi sposai, lui non era il padre della prima figlia che invece era cittadino statunitense, il mio nuovo partner non aveva i documenti come me e come mia figlia. Nel 1992 rimasi negli Stati Uniti, il documento scadde e io non uscii più.
Cosa significa rimanere senza permesso di soggiorno come il tuo partner e tua figlia?
Nei primi anni ’90 la situazione era nettamente migliore da quella che c’è adesso: mi sentivo in una gabbia d’oro, sentivo che non sarei mai riuscita ad andare avanti è stato molto molto difficile perché sono stati tanti gli anni in cui ho vissuto così, senza poter uscire e senza poter vedere la mia famiglia. Per quanto riguarda il lavoro, era possibile lavorare anche senza permesso di soggiorno soprattutto nelle fabbriche, fino a sei o sette anni fa era abbastanza facile. Adesso c’è questo nuovo metodo di identificazione “Real ID” con il quale è impossibile fornire dati falsi, ti controllano molto bene in qualsiasi posto , e quindi non è più possibile lavorare in nero. La vita man mano è diventata ogni volta più complicata per via della crescita smisurata del razzismo, anche fra latinoamericani e ho vissuto questo peggioramento nei 24 anni in cui non sono uscita mai dagli Stati Uniti, ma nonostante questo (e magari suona anche male) io sento che è il mio Paese perchè ho vissuto quasi tutta la mia vita lì, gli altri figli miei sono nati lì, adesso frequentano l’università e sono cittadini.
Come avete fatto per “sopravvivere” senza documenti in un Paese che non offre nemmeno ai propri cittadini la sanità pubblica e gratuita?
Per fortuna siamo riusciti a pagarci sempre una buona assicurazione medica per tutti i figli, certo è privata, ma ci siamo trovati bene. Per i minorenni non chiedono i documenti in regola. Invece per me e mio marito senza documenti potevamo avere solo un servizio per le urgenze. In genere tutte le persone hanno una assicurazione e chi non ce l’ha va dai medici privati, alcuni costano poco, circa 25 dollari a visita. Ci sono anche delle associazioni che offrono aiuto alle persone senza permesso di soggiorno e che hanno bisogno di cure. Io stessa ho usufruito di questo servizio una volta che ho avuto un incidente e ho avuto bisogno di una operazione al polso. Loro aiutano le persone che hanno un reddito basso, con o senza permesso di soggiorno. Questo solo nella città dove abitavo io, in altre non ci sono. Dipende molto dallo Stato in cui vivi.
Per quanto riguarda l’istruzione, tutti i bambini hanno diritto alla scuola e quindi i miei hanno potuto studiare. I figli che sono nati negli USA sono tutti cittadini statunitensi e non hanno avuto mai problemi.
Come hai avuto il tuo permesso di soggiorno che hai adesso dopo tutti questi anni senza?
La mia seconda figlia ha compiuto 21 anni, lei è cittadina. Abbiamo fatto una specie di ricongiungimento, e visto che io ero entrata in modo legale col visto turistico abbiamo risolto in tre mesi. Se io fossi entrata illegalmente molto probabilmente non mi avrebbero mai dato il permesso. Fra cinque anni, e soltanto se non prenderò nemmeno una piccola multa, potrò richiedere la cittadinanza. Dopo trent’anni. La prima figlia è riuscita a ottenere i documenti perché si è sposata di recente con un cittadino statunitense. Lei potrà richiedere la cittadinanza tra tre anni.
Quindi adesso siete liberi di viaggiare, di lavorare…?
Sì,non possiamo crederci. Poco tempo fa una mia amica mi chiamò per invitarmi a Tijuana. E per la prima volta dopo 24 anni ho detto ” Sì, arrivo!” .