“Stay human. Africa”. Un continente che esonda
U
di Veronica Tedeschi
Un lago in mezzo a valli in cui piove continuamente arriverà ad esondare e a coprire di acqua tutto il paesaggio circostante. Gli abitanti dei paesi intorno si adopereranno per contenere l’acqua, faranno riunioni su riunioni per prevenire ulteriori esondazioni fino a che qualcuno, in maniera illuminata, proporrà una prevenzione del lago, attraverso la cura degli argini e la costruzione di un letto più solido.
Così l’Africa, come un lago grande e caldo nel quale continuano a nascere bambini che arriveranno ad “esondare”. La popolazione dell’Africa subsahariana continua a crescere costantemente, a un ritmo 2,5 volte più rapido rispetto al resto del mondo, grazie all’aumento dei livelli di fertilità e alle migrazioni internazionali.
Come riportato dalla Rivista Africa, tale popolazione dovrebbe aumentare da 1,06 miliardi nel 2019 a 1,4 miliardi nel 2030 e 2,12 miliardi nel 2050.
Ed entro il 2050, mentre la Tanzania sarà tra i nove paesi (inclusa la Repubblica Democratica del Congo, l’Etiopia e l’Egitto) che si prevede aggiungerà la maggior parte delle persone nel mondo, la Nigeria sarà la nazione più popolosa dell’Africa sub-sahariana e la seconda più popolosa al mondo dopo l’India.
Come sottolinea l’agenzia InfoAfrica, la grande regione dell’Africa subsahariana è cresciuta in media del 2,3% ogni anno a partire dal 2015. La proiezione mostra che i Paesi in maniera combinata aggiungeranno oltre un miliardo di persone alla popolazione mondiale e “potrebbero rappresentare oltre la metà della crescita della popolazione mondiale tra il 2019 e il 2050”. Si prevede che la popolazione del continente continui a crescere fino alla fine del secolo.
Nel 2050 la Nigeria continuerà ad essere il paese più popoloso nel continente, secondo solo all’India a livello mondiale. Alcuni altri paesi, tra cui Tanzania, Etiopia, Egitto e Repubblica democratica del Congo, avranno una crescita superiore alla media.
Tutto
questo può portare a fare dei ragionamenti più o meno scontati, che
possono inquadrarsi nel conseguente aumento del numero di immigrati
verso l’Europa e nella crescita della povertà. Molti degli Stati
che ravvisano tale incremento sono gli stessi nei quali “presidenti
dinosauri” non consentono una parallela crescita economica e un
ricambio governativo, mantenendo il paese in stallo, sia sotto il
punto di vista economico che, talvolta, culturale. Questo significa
che stanno aumentando le persone ma non i posti di lavoro, la
ricchezza e lo scambio economico. Facile da prevedere uno
spopolamento di villaggi e un aumento dell’immigrazione, a partire
già dal provare a trovare rifugio negli Stati limitrofi (ricordiamo
che il 70% degli immigrati africani si trova proprio in Africa).
Per
“arginare il lago” bisognerà, dunque, guardare proprio dentro al
lago, guardare l’Africa per lavorare su quei governi che consentono
alla povertà, alla corruzione e alle ingiustizie di prendere il
sopravvento.