“LibriLiberi”. Dieci lezioni sui classici
di Alessandra Montesanto
“I classici sono davvero infinitamente futuri”, scrive Piero Boitani nel suo saggio intitolato Dieci lezioni sui classici (Il Mulino). In questo affascinante saggio, l’autore ripercorre, riporta e analizza brani dei classici della cultura greco-romana, quella che appartiene alla nascita della mentalità occidentale, delle sue leggi, del suo vivere civile.
Le gesta di Ulisse, la Storia di Erodoto, la Poesia di Saffo, il Pensiero filosofico, il Mito e la Tragedia: tutti i campi del Sapere antico sono qui paragonati all’attualità e a come si è trasformata (non sempre evolvendosi nobilmente) l’umanità, quasi a denunciare la nostalgia per un’educazione tradita.
Abbiamo trascurato “la benignità e l’amabilità della natura”, cantata da Lucrezio; siamo vili con i potenti e duri con i deboli, rovesciando la lezione degli eroi omerici; restiamo quei bambini,ciechi dell’amor di conoscenza, a cui Prometeo, invece, ha tentato di donarne la luce; soffriamo del delirio di onnipotenza, incapaci, ormai, di confrontarci umilmente con il cosmo e il suo platonico demiurgo.
Dormiamo, in quest’epoca triste, del sonno della coscienza, come ricorda Alcmane nel suo Notturno: “Dormono le cime dei monti, e le gole/le balze e le forre; / la selva e gli animali che nutre la Terra nera:/ le fiere dei monti e la stirpe delle api,/ e i pesci nelle profondità del mare agitato/ Dormono le stirpi degli uccelli, dalle ali distese”.
E’ pace, quella che la lirica suggerisce, ma che vera pace sia e non resa alla morte.