Sotto scorta Nello Scavo, il giornalista che ha svelato i traffici di Bija
Associazione Per i Diritti umani esprime tutta la sua solidarietà al giornalista Nello Scavo.
19:10, 18 ottobre 2019
Nello Scavo, di ‘Avvenire’, ha ricevuto minacce per l’inchiesta sui viaggi in Italia di uno dei più violenti trafficanti di uomini del Mediterraneo
«Da giornalisti – dice – siamo abituati a sapere i fatti degli altri. Adesso capirò quando è necessario usare maggiore cautela». Nello Scavo, giornalista di ‘Avvenire’ e’ sotto tutela della Polizia. Secondo quanto apprende l’AGI, il cronista questa mattina ha ricevuto dalla Polizia di Stato di Como comunicazione del provvedimento di tutela.
Nei giorni scorsi era stato il viceministro dell’Interno, Vito Crimi, a commentare che “le minacce, neanche tanto velate, di Bija sia contro Nancy Porsia che contro Nello Scavo per l’inchiesta che sta conducendo per ‘Avvenire’ sono intollerabili. Invece di rispondere nel merito accusa il governo Italiano di affermare il falso e oltremodo attacca chi cerca di fare luce sulla sua visita in Italia anche se indicato come trafficante di esseri umani”.
Scavo, sulle pagine del quotidiano della Cei diretto da Marco Tarquinio, ha condotto un’inchiesta che ha svelato la presenza di Abd al-Rahman al-Milad, meglio conosciuto come Bija, un trafficante di essere umani all’incontro di Mineo nel 2007 tra le autorità italiane e le autorità libiche per arrivare ad un accordo e bloccare così le partenze di profughi da quel Paese verso il nostro.
Il comitato di redazione di Avvenire, dopo aver «rinnovato la sua solidarietà e quella di tutta la redazione» a Scavo, ha ribadito: «Continueremo a raccontare quello che accade senza timori né censure». Sulla vicenda è intervenuto anche il direttore del quotidiano della Cei, Marco Tarquinio. «Ho grande preoccupazione – ha detto – ma anche la consapevolezza dell’importanza del lavoro svolto da Nello Scavo e da tutta la redazione. Le minacce non prevalgano sulla necessità di fare informazione», ha concluso Tarquinio.