Il diritto allo studio è anche un dovere: il nostro speech presso l’ ONU di Ginevra
Associazione Per i Diritti umani è stata invitata al convegno internazionale dal titolo “Human Rights: where are we at? Past and Future” organizzato da Associazione per i diritti umani e la tolleranza Onlus, presso le Nazioni Unite di Ginevra dove ha preso parte al panel relativo al tema dell’Educazione. Si ringraziano di cuore le organizzatrici e gli altri ospiti.
L’intervento di Associazione Per i diritti umani (con Alessandra Montesanto) presso l’ONU di Ginevra, 9 dicembre 2019
Il diritto allo studio è anche un dovere
Oggi sono qui come responsabile dell’Associazione Per i Diritti umani di Milano, Italia. Un associazione culturale che tenta da quasi sette anni di divulgare l’importanza della tutela dei diritti umani attraverso la cultura. E non è facile perchè in questa nostra epoca, la cultura non fa parte delle priorità quotidiane. Cosa significa “Fare cultura”? “A cosa serve la Cultura?”: queste sono domande che oggi bisogna rimettere al centro della riflessione.
La Cultura serve a migliorarci come persone, a combattere il pensiero unico, a contrastare gli slogan che condizionano la nostra economia e una certa politica, a non permettere di essere manipolati.
La cultura è necessaria per poter esprimere le nostre opinioni dopo un attento lavoro di approfondimento sui temi presi in considerazione, per far emergere i nostri bisogni, per capire che le nostre necessità valgono tanto quelle di un altro, per essere liberi di esprimerci come meglio possiamo nel rispetto, sempre, degli altri.
Fare cultura significa fare politica perchè si prendono decisioni (professionali), si operano scelte (etiche), si orientano i pensieri e le azioni e in questo modo, ogni individuo, forma l’opinione pubblica, la direzione di un governo, il benessere o meno della società in cui vive.
Sono oltre 120 milioni i bambini ai quali è negato il fondamentale diritto all’istruzione di base, e in oltre metà dei casi si tratta di bambine. Ecco perchè Associazione Per i Diritti umani si è costituita come associazione culturale, improntata, in particolare modo, alla formazione dei giovani. Il trentesimo anniversario della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia e Adolescenza ci ricorda che, se da un lato importanti risultati sono stati raggiunti, dall’altro, la protezione e implementazione dei diritti dei minori resta ancora una priorità.
Come
associazione siamo partiti da un sito che è diventato, con il tempo,
un organo di stampa, un periodico quotidiano nazionale su cui diamo,
ogni giorno, notizie, pubblichiamo analisi e interviste, saggi e
proposte con l’intento di monitorare la tutela (o meno) dei diritti
umani nelle varie aree del mondo. Ci poniamo, quindi, come
osservatorio che dà voce a chi spesso non viene ascoltato: testimoni
diretti di situazioni difficili (di zone di guerra o di paesi in cui
operano movimenti di protesta), attivisti di Ong (per quanto riguarda
il tema delle migrazioni che ci sta molto a cuore), giornalisti e
reporter.
Ma questo non crediamo che possa essere sufficiente.
Bisogna lavorare nel nostro Paese, nelle nostre città, nei nostri
quartieri con un’azione capillare di informazione e di
sensibilizzazione che porti poi ad azioni sempre più concrete.
Informazione: questo è un settore che meriterebbe un discorso a
parte. Non è facile neanche fare una corretta informazione: vanno
sempre controllate e confrontate le fonti. Durante i nostri percorsi
di formazione nelle scuole partiamo dalla lettura di una stessa
notizia, uscita su testate giornalistiche diverse per analizzare come
l’argomento sia stato preso in considerazione: titolo (più o meno
sensazionalistico), stile del linguaggio, selezione dei termini,
concetti a cui viene data la priorità e messaggio che si intende far
passare. In Italia abbiamo garantita la libertà di espressione e
dobbiamo farne tesoro per re-imparare a farne un buon uso.
Così come è garantita – con la scolarizzazione obbligatoria fino ai 16 anni e poi per chi può permettersela – una buona istruzione. Il Diritto all’istruzione, corrisponderebbe ad avere insegnanti e docenti preparati, strutture idonee, testi di alto livello, ma come si evince dal titolo di questo mio intervento, l’istruzione deve essere un diritto fondamentale, ma è anche un dovere. Per chi svolge la professione di insegnante, il dovere riguarda la volontà di aggiornarsi – in particolare se si parla di diritti umani, l’aggiornamento deve essere continuo -, di approfondire per non rimanere legati ad una comunicazione mainstream e superficiale (quindi spesso errata o deviante); il dovere del docente riguarda la volontà di sapersi confrontare con altri professionisti; di confrontarsi anche con gli stimoli e le provocazioni, spesso interessanti, che vengono dagli studenti stessi; il dovere di chi insegna è quello di essere una guida e un esempio anche nella pratica quotidiana del lavoro, della condivisione, della progettazione di azioni concrete che vadano verso la costruzione di un Bene comune. Avere accesso alla scuola è molto più che imparare a leggere, scrivere e far di conto. In un paese a basso reddito e con alti tassi di incremento demografico, le nuove generazioni rappresentano la ricchezza più importante e la migliore speranza di spezzare la catena che collega ignoranza, povertà, sfruttamento e sottosviluppo. La storia insegna che nessuna società è mai uscita dal sottosviluppo senza un cospicuo investimento nel proprio capitale umano. Per questo l’istruzione è considerato un diritto umano fondamentale e uno dei più importanti fra gli otto Obiettivi di Sviluppo del Millennio sanciti nel 2000 dall’Assemblea Generale dell’ONU.
L’istruzione è un dovere anche per chi ha la fortuna e il privilegio di usufruirne. Gli studenti devono avere la volontà di ampliare la propria conoscenza, soprattutto oggi che abbiamo a disposizione le tecnologie in grado di farci viaggiare anche stando fermi o di comparare le informazioni e di farle circolare. Non si può sprecare il bagaglio umano, tecnologico, digitale, intellettuale, ma è un dovere trovare l’entusiasmo e il piacere di nutrirsi di conoscenza. E questo dovere vale per tutti, giovani e adulti. Così si garantisce l’evoluzione dell’umanità.
Associazione Per i Diritti umani , per i motivi di cui sopra, ha deciso fin dall’inizio di utilizzare tutti i linguaggi dell’Arte e della Cultura per veicolare i valori della Giustizia, dell’Uguaglianza e del Rispetto.
Lavoriamo direttamente nelle scuole di primo e di secondo grado con progetti che affrontano di volta in volta, temi di stretta attualità: migrazioni, hate speech, Ed. all’ambiente, condizione femminile, Ed. civica, diritti dei minori, per citarne alcuni, coinvolgendo le ragazze e i ragazzi in maniera diretta con laboratori (di arte, di fotografia, di giornalismo, di cinema) che vanno ad essere complementari alle lezioni tenute dai nostri esperti (giuristi, giornalisti, attivisti). Spesso i nostri percorsi terminano con la restituzione del lavoro svolto all’interno dell’istituto scolastico e alla cittadinanza tramite mostre, reading, e altre attività pubbliche, vòlte sempre alla sensibilizzazione che parte dai giovani.
Il nostro giornale online è a disposizione per qualsiasi apporto utile provenga dagli studenti ed è disponibile su www.peridirittiumani.com
I giovani sono i cittadini di domani, molti di loro saranno i nuovi professionisti, alcuni i futuri politici: si deve, quindi, partire da una giusta formazione rivolta ai valori positivi se vogliamo indirizzare il mondo verso il meglio, per tutte e per tutti.