Che cosa succede quando il sogno europeo incontra quello dei migranti
Europa, il sogno infranto
È la primavera del 2016 e il Brennero rischia di tornare ad essere una frontiera, una “linea di confine ufficialmente delimitata e riconosciuta, e dotata, in più casi, di opportuni sistemi difensivi” (Treccani). Rispetto al passato, però, le barriere di confine non sono più utilizzate allo scopo di delimitare i propri spazi nei confronti del paese adiacente, non più per ridurre e/o controllare gli scambi tra due stati confinanti, ma con l’esplicito scopo di ridurre il flusso di persone provenienti da altri continenti, da luoghi che distano migliaia di chilometri. La scelta di ripristinare i controlli di confine tra Italia e Austria è stata definita da molti giornali “la fine del sogno di Schengen”. Questo lavoro mostra una realtà diversa.
Perché l’accordo di Schengen, che doveva creare una zona di libera circolazione all’interno dell’Unione Europea, si è basato essenzialmente, e sin dall’inizio, su un accordo di polizia. Perché “La caduta delle frontiere interne ha avuto per corollario il rafforzamento delle frontiere esterne dello spazio Schengen.” (Internazionale). Il punto è che il “rafforzamento delle frontiere esterne” non era il corollario, ma l’essenza stessa di questo accordo. Non è un caso che i lavori per il primo muro europeo, quello di Ceuta e Melilla (pagati con i soldi dell’Unione Europea) siano iniziati nell’autunno del 1995.
Il progetto multimediale Europa Dreaming (un documentario multimediale e un libro), curato da Valeria Burgio e Matteo Moretti ricercatori dell’università di Bolzano, parte da una domanda: “Che cosa succede quando il sogno europeo incontra quello dei migranti?”. Un percorso attraverso la Storia e le vicende esemplari dei migranti: il loro arrivo, i sistemi di accoglienza, i servizi gli strumenti per comunicare, la sopravvivenza…Dove abbiamo fallito? Cosa si può fare per garantire la tutela dei diritti fondamentali? A questo link troverete il progetto, utilissimo per le scuole (e non solo):
https://europadreaming.eu/
1995-2015 Cosa è cambiato in 20 anni?
1995
Le parole citate qui sopra sono state pronunciate da Alexander Langer in un’intervista raccolta da Radio Radicale al confine di Ventimiglia. Era il 27 giugno 1995. Sei giorni dopo il parlamentare europeo di Vipiteno si tolse la vita. Nell’audio originale, si riescono a sentire le proteste dei profughi della Bosnia a cui era stato impedito di attraversare il confine con la Francia. L’Italia, in quel periodo stava cercando di adattarsi alle norme decise dagli accordi di Schengen, quelle che dovevano abolire i controlli doganali all’interno dei confini europei ma che, come dimostrarono i fatti, furono la base per la costruzione della “fortezza Europa”.
2015
“Per l’ennesima volta il fenomeno migratorio è stato scaricato sugli agenti, approfittando del loro senso del dovere e spirito umanitario. Questo, però, non ci esime dall’esprimere alcune valutazioni. Il cittadino è preoccupato dalla latitanza della politica, consapevole, suo malgrado, di essere lenitivo sociale e certo che non sia un problema di Polizia ne tanto meno da questa risolvibile”.
(Mario Deriu, segretario regionale del sindacato di polizia Siulp di Bolzano – Corriere dell’Alto Adige 12/06/2015)