Firmiamo l’appello per Zaki. Attivista e ricercatore egiziano a rischio tortura: va scarcerato subito
Aggiornato il 13/02/2020 – Patrick George Zaki, attivista e ricercatore egiziano di 27 anni, resterà in stato di detenzione preventiva per almeno 15 giorni.
Con una lettera all’ambasciatore egiziano a Roma abbiamo subito espresso le nostre preoccupazioni per la situazione dello studente egiziano.
Patrick George Zaki era partito da Bologna, dove vive per motivi di studio, per trascorrere un periodo di vacanza nella sua città natale, al-Mansoura, in Egitto.
I suoi avvocati ci hanno riferito che gli agenti dell’Agenzia di sicurezza nazionale (NSA) hanno tenuto Patrick bendato e ammanettato durante il suo interrogatorio all’aeroporto, durato 17 ore. Durante l’interrogatorio, lo hanno picchiato sulla pancia e sulla schiena, torturandolo con scosse elettriche.
Gli agenti della NSA lo hanno interrogato sul suo lavoro in materia di diritti umani durante il suo soggiorno in Egitto e lo scopo della sua residenza in Italia.
Successivamente è stato trasferito in una struttura di detenzione della NSA non rivelata ad al-Mansoura.
Il giorno seguente all’arresto, i pubblici ministeri di al-Mansoura hanno ordinato la sua detenzione per 15 giorni in attesa di indagini su accuse tra cui “diffusione di notizie false”, “incitamento alla protesta” e “istigazione alla violenza e ai crimini terroristici”. I pubblici ministeri hanno affermato di fare riferimento a dieci post pubblicati su Facebook come prova, ma non hanno permesso né a Patrick né al suo avvocato di esaminarli.
“L’arresto arbitrario e la tortura di Patrick Zaki rappresentano un altro esempio della sistematica repressione dello stato egiziano nei confronti di coloro che sono considerati oppositori e difensori dei diritti umani, una repressione che raggiunge livelli sempre più spudorati giorno dopo giorno – ha dichiarato in una nota ufficiale Philip Luther, direttore delle ricerche sul Medio Oriente e l’Africa del Nord di Amnesty International -. Chiediamo alle autorità egiziane il rilascio immediato e incondizionato di Patrick, in stato di fermo esclusivamente per il suo lavoro sui diritti umani e per le idee espresse sui social. È necessario che le autorità conducano un’indagine indipendente sulle torture che ha subito e che sia garantita la sua protezione in maniera tempestiva“.
Riteniamo che Patrick George Zaki sia un prigioniero di coscienza detenuto esclusivamente per il suo lavoro in favore dei diritti umani e per le opinioni politiche espresse sui social media.
Patrick George Zaki è un ricercatore in studi di genere presso l’Iniziativa egiziana per i diritti personali (Eipr), frequenta un master all’Università di Bologna.
Continueremo a seguire da vicino il caso, attivando tutte le iniziative utili.
LE INIZIATIVE PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI PATRICK GEORGE ZAKI
- 14 febbraio, Pescara, sit in dalle 19 in piazza Salotto (piazza della Rinascita)
- 14 febbraio, Padova, flash mob dalle 18 organizzato dagli studenti universitari UDU e ASU presso il Palazzo comunale
- 15 febbraio, Milano, sit in dalle 18, via Sondrio, parcheggio limitrofo al Consolato d’Egitto
- 16 febbraio, Forlì, ore 11, sit in per la liberazione di Patrick in collaborazione con associazioni studentesche dell’università
- 16 febbraio, Brescia, ore 16, presso Largo Formentone, mobilitazione per Patrick.