“Stay human. Africa”. Un processo per Omar al-Bashir
di Veronica Tedeschi
Per il Sudan, il 2019 è stato un anno complicato, segnato da mesi di proteste e uccisioni, conclusesi solo con la cacciata e l’arresto del presidente Omar al- Bashir nel mese di aprile. Questo personaggio controverso, accusato di crimini contro l’umanità e crimini di guerra per il conflitto in Darfur, ricevette un’incriminazione da parte della Corte penale internazionale (CPI).
La figura dell’ormai ex presidente in questa guerra fu strategica e di responsabilità e fu la causa della morte di circa 300.000 persone.
Oggi, a 76 anni, è di fatto a piede libero nonostante la condanna per corruzione, perché in base alla legge sudanese nessuno sopra i 70 anni può restare in prigione . La sua consegna alla Corte dell’Aja è però anche un altro segno di avvicinamento di Khartoum all’Europa e agli Stati Uniti. Il leader del Consiglio esecutivo supremo, generale Abdel Fattah al-Burhan, ha anche incontrato la scorsa settimana il premier israeliano Benjamin Netanyahu e sarà presto negli Stati Uniti per normalizzare i rapporti diplomatici e ottenere la fine delle sanzioni.
Le ultime notizie sono che il governo di Khartun ha ufficialmente deciso che Omar al-Bashir dovrà rispondere del reato di genocidio e che sarà estradato dal paese.
Non si sa quando l’ordine diventerà effettivo e finora CPI non ha rilasciato commenti in merito. Questo è un risultato importante per tutti i cittadini sudanesi che per mesi hanno protestato contro di lui e le sue violenze, fino ad ottenere (in aprile 2019) la sua sostituzione con Abdel fattah Abdelrahman Burhan (che ha succeduto l’ex Ministro della Difesa, Ahmed Awad Ibn Auf, durato al governo solo 24 ore) che da subito si pose alla popolazione in maniera più conciliante e di dialogo.
“In futuro non potremo parlare di giustizia se le ferite inferte non saranno guarite” ha dichiarato al-Taishi, portavoce del governo. L’avvio di tale procedimento può sembrare non rilevante a livello internazionale ma dimostra la volontà di un governo africano di ascoltare la popolazione in difficoltà.
“Stiamo facendo ciò che il popolo sudanese ci ha chiesto di fare”.