Idlib e l’equivoco dei media italiani
a cura di Alessandra Montesanto
Associazione Per i Diritti umani ha parlato con il reporter Amedeo Ricucci che, sempre gentilmente e in maniera molto chiara, spiega la situazione a Idlib e l’equivoco veicolato dai media italiani. Ecco le sue parole.
La prima cosa da chiarire – che non viene chiarita dai media italiani – sulla situazione di Idlib è che si sta alimentando l’equivoco che i profughi siriani ammassati tra il confine terrestre tra Grecia e Turchia – così come i profughi che prendono i boat people e vanno dalla costa turca verso le isole di Lesbo o di Kyos – siano siriani di Idlib in fuga dai bombardamenti: NON E’ ASSOLUTAMENTE VERO. A Idlib si continua bombardare, ci sono migliaia di siriani intrappolati nella terra addossata al confine turco perchè in realtà Erdogan sta solo minacciando l’Europa di aprire i confini, ma non li ha affatto aperti e ha lasciato passare solo qualche profugo per poterlo immortalare con le telecamere per alimentare la sua propaganda. Ad esempio, ha lasciato passare la famosa bambina a cui il papà raccontava che i bombardamenti erano soltanto un gioco, ma in realtà si contano sulle dita delle mani i profughi a cui Erdogan ha aperto la porta.
Il confine turco ha sigillato il muro che è stato costruito negli anni scorsi e Erdogan sta semplicemente facendo della propaganda perchè vuole che l’Europa intervenga per risolvere la situazione che si è creata a Idlib, cioè il fatto che lui e Putin non sono d’accordo su come spartirsi quell’area: mentre il regime di Assad, appoggiato dai Russi, vorrebbe sgomberarlo completamente dalla popolazione siriana e spedire i profughi in Turchia perchè la gente che vive a Idlib è composta da siriani che sono stati evacuati da zone e città riconquistate dal regime, ad esempio Aleppo o Duma vicino a Damasco, e le famiglie dei combattenti non volevano stare sotto il regime di Assad per cui sono state deportate con i camion verso Idlib; Idlib è, quindi, un concentrato di popolazione di cui il regime non sa che farsene e quindi vorrebbe riconquistare tutta quell’area vicino al confine turco – d’altronde quella è terra siriana – mentre Erdogan, che presidia quella zona e che dà un appoggio alle forze siriane ribelli che comandano a Idlib, vorrebbe che questi tre milioni di siriani venissero spalmati lungo una terra di confine in modo da creare una zona cuscinetto che Erdogan e la Turchia sfrutterebbero per i loro scopi politici, per evitare che i curdi possano stare a ridosso della frontiera, quindi per evitare contatti tra i curdi siriani e i curdi turchi.
L’equivoco che si sta alimentando riguarda chi sono i profughi che si stanno ammassando alla frontiera terrestre tra Turchia e Grecia. Sono profughi che stanno in Siria da anni e li hanno portati alla frontiera con i pullman, non a caso Erdogan dice che sono 90 mila quando invece le Nazioni Unite dicono che sono al massimo 15 mila, cioè c’è un gioco della propaganda che si sta facendo sulla pelle dei profughi siriani che stanno continuando ad essere bombardati, che stanno morendo o che stanno al freddo, intrappolati tra il regime di Assad e i russi che bombardano e la frontiera turca che resta chiusa.