Racial profiling. JUSTICE FOR GEORGE FLOYD
di Emanuela Piscitelli
“Quello che abbiamo visto è sbagliato a ogni livello, essere nero negli Stati Uniti non dovrebbe essere una sentenza di morte” le parole del Sindaco di Minneapolis, Jacob Frey che, negli ultimi due giorni, sono state ripetutamente ascoltate su tutti i media mondiali ma che, probabilmente, potranno non avere alcuna valenza pratica.
Il 26 Maggio, oltre ad essere un giorno di lutto per la famiglia di George Floyd, rappresenta l’ennesima sconfitta per la nostra società.
Oggi risulta vano sottolineare le grandi vittorie avute sul campo per contrastare il razzismo. Sebbene ci siano movimenti, organizzazioni o anche semplicemente membri della società civile che fanno di questa causa il loro stile di vita, tutto tace quando quei sacrifici si rivelano inconcludenti: il razzismo contro i neri non è stato superato.
Si parla di « racial profiling » quando una persona viene controllata dalle forze di polizia, dai servizi di sicurezza o dagli agenti doganali senza un sospetto concreto, unicamente per motivi riconducibili al colore della pelle. E’ con questo che i neri devono convivere quotidianamente. Possono decidere di migrare verso le città più industrializzate e all’avanguardia del mondo ma, puntualmente, si ritrovano di fronte a contesti pervasi da razzismo. Alla libertà che ne è conseguita dopo anni di lotte, non segue, purtroppo, l’integrazione e l’inclusione razziale, né tantomeno la parità dei diritti che, di fatto, permane solo sulla carta.
Nelle parole “Black Lives Matter” non risiede soltanto il nome di un movimento internazionale impegnato nella lotta contro il razzismo verso le persone di colore ma, in un certo qual senso, incarna un vero e proprio “sogno afroamericano”.
Non si può far cadere anche questa tragedia nel dimenticatoio, giustizia deve esser fatta, non solo in memoria di George Floyd ma per le tantissime persone di colore che hanno subito e continueranno a subire il suo stesso destino.
Nascere di colore non deve essere una sentenza di morte? Bene, non facciamo che restino solo parole!
Justice for George Floyd