Covid-19 tra gli Indigeni dell’Amazzonia. I contagi tra le tribù mostrano un crescente pericolo
Marcia delle donne indigene in Brasile come resistenza alla politica repressiva di Bolsonaro. Foto: Eliane Fernandes / GfbV
Sei indigeni del popolo Nahua, tribù recentemente contattata, sono stati trovati infettati dal coronavirus. Vivevano in isolamento volontario nella parte peruviana del bacino amazzonico. Il contatto con le comunità più isolate è sempre associato a un alto rischio per loro. Già durante il loro ultimo contatto con il mondo esterno, più di 30 anni fa, sono state trasmesse malattie convenzionali, motivo per cui sono morti molti Nahua. Durante l’attuale pandemia, è più che irresponsabile cercare il contatto con i popoli isolati o addirittura forzarlo.
Purtroppo i popoli in isolamento e autosufficienti sono ripetutamente “visitati” contro la loro volontà. Gli invasori illegali entrano nei loro territori per tagliare legno o cercare l’oro. Gli evangelici che vengono a fare missione portano anche il Covid-19 e altre malattie. E poi ci sono sempre trasmissioni di malattie da parte di personale medico infetto che dovrebbe essere lì per aiutare. Ma la cosa più utile per questi indigeni è lasciarli decidere da soli sui loro contatti e proteggere la loro terra dagli invasori.
Un gruppo di lavoro per la protezione delle tribù isolate e recentemente contattate nella pandemia si riunisce per la prima volta in Brasile questo venerdì per discutere sul da farsi. È probabile che verrà presa la decisione di fornire l’accesso alle aree indigene con punti di controllo dove si possa essere testati per l’infezione. Molte comunità indigene hanno preso questa misura mesi fa. Il governo li ha duramente criticati per questo e sta cercando di fermare le misure di protezione. Almeno 20 indigeni, che in realtà sono isolati, hanno finora contratto il Covid-19 in Brasile.
Ci sono almeno 110 popolazioni indigene volontariamente isolate in tutto il mondo. La maggior parte di loro vive nel bacino amazzonico, tra Bolivia, Brasile e Perù. Hanno scelto l’isolamento soprattutto a causa di brutte esperienze di violenza e malattie infettive. I furti di terreni, il sovrasfruttamento delle materie prime nei loro territori e la distruzione ambientale ad essi associata ne minacciano l’esistenza.