Notizie dal mondo. Dal Sudan al Kuwait e l’Egitto con #Patrick Zaky
Rassegna stampa a cura di Farid Adly (Anbamed)
Rassegna Anbamed Lunedì 27 Luglio 2020
I titoli:
Sudan: 60 civili uccisi negli attacchi contro i villaggi in Darfur
Egitto: Zaki compare in Tribunale per la prima volta dall’arresto, il 7 marzo
Iraq: l’Esercito spara contro i manifestanti.
Israele: abbattuto un drone di Tel Aviv nei cieli libanesi
Siria: attentati e scontri. Si teme per la diffusione incontrollata del Coronavirus
Kuwait: 10 “social influencer” sono sotto accusa
Le notizie
Sudan:
Si aggrava la situazione nel Darfur. Almeno 60 civili sono stati uccisi e altri 60 feriti in seguito ad un attacco di gruppi armati contro villaggi. Secondo un rapporto dell’ONU, gli armati sono entrati sabato in una trentina di villaggi della località di Giuneina, hanno saccheggiato case e mercati ed hanno appiccato il fuoco nei raccolti. Il governo di Khartoum ha dichiarato lo stato d’emergenza e spedito una forza congiunta per ristabilire la sicurezza della popolazione. Il ritorno degli abitanti originari nei loro villaggi era stato concordato due mesi fa, nel quadro di una soluzione condivisa al conflitto che attanaglia la regione occidentale del paese.
Egitto:
Ieri, Patrick Zaki è stato ascoltato dal giudice, nella prima udienza dal momento del suo arresto. E’ già una buona notizia, perché della sua sorte non si è saputo nulla di certo in questi lunghi mesi di detenzione. Il giovane studente egiziano dell’Università di Bologna è stata arrestato al suo ritorno in Egitto il 7 marzo scorso, per alcuni post scritti sui social sul caso Regeni. Oggi si saprà se l’arresto verrà confermato oppure verrà rilasciato libero su cauzione.
Iraq:
L’esercito torna a sparare contro i manifestanti. Le proteste di piazza rivendicano servizi, lavoro e fine della corruzione che ha dilapidato il paese e dopo una pausa imposta dall’emergenza sanitaria, la partecipazione è molto forte e diffusa. I vertici delle forze armate hanno preso le distanze dalla repressione ed hanno promesso un’inchiesta. Il paese è teatro dello scontro tra Iran e Stati Uniti ed è infestato dal terrorismo jihadista. In due caserme, la scorsa notte, si sono avute forti esplosioni e si teme che sia opera di terroristi di Daesh (Isis). In tutte le province è iniziata ieri un’operazione per il controllo del territorio da parte delle unità anti terrorismo, per stanare i gruppi armati.
Israele:
Un drone israeliano è stato abbattuto nei cieli del Libano. Da diversi giorni, la tensione è alta sui confini nord di Israele. Il primo ministro israeliano, Netanyahu, ha messo in guardia Siria e Libano da “ogni azione contro il territorio israeliano”. L’esercito di Tel Aviv mantiene la situazione di massima allerta, in seguito all’attacco israeliano su obiettivi siriani, dove sono rimasti uccisi combattenti di Hezbollah libanese. Venerdì, il capo dello stato maggiore degli eserciti USA ha compiuto una visita non annunciata a Tel Aviv.
Siria:
Nel nord est della Siria, a Ras Alain (Sari Kanie), sono morte 8 persone in un’esplosione provocata da un’autobomba. La città è sotto il controllo della Turchia. A Idlib, sono avvenuti scontri tra fazioni rivali, con morti e feriti. Il gruppo qaedista Tahrir Sham contende il controllo di alcune zone con le formazioni filo turche.
In tutta la Siria, è preoccupante la situazione sanitaria, a causa della diffusione del coronavirus. Le autorità di Damasco minimizzano. Il timore maggiore è per eventuali contagi nei campi di sfollati. Nella provincia di Idlib, le autorità locali hanno chiuso la cittadina di Sirmen, ad est di Idlib, dopo la registrazione di molti casi, anche tra il personale medico.
Kuwait:
10 social influencer sono stati messi sotto accusa in Kuwait ed i loro patrimoni sono stati congelati. Sono stati sequestrati i loro passaporti, per impedire loro di lasciare il paese. Secondo il quotidiano Al Qabas, l’accusa è riciclaggio. “Le indagini sono partite in seguito alla registrazione di movimenti finanziari ingenti non corrispondenti ad attività economiche regolari”. Gli interessati non sono stati ancora interrogati, ma sono liberi.