“La mia storia è la tua storia”. La storia di Mohamed
a cura di Jorida Dervishi
La storia di Mohamed
Nato in Marocco
Età: 25 anni
Con la stessa naturalezza dello zoom di una mappa computerizzata, Mohamed sa farci vedere il quadro globale dei cambiamenti planetari che stiamo vivendo ed allo stesso tempo stringere le vite degli uomini per raccontare la fragile tenerezza di un giovane.
Raccontare l’universale della storia attraverso il particolare dei destini individuali, riportare ciò che è frammentario, (l’esperienza del singolo), alla compiuta totalità dell’umano. Questa è la realtà sconvolgente, capace di dare un senso a questi tempi di disorientamento e follia.
Mohamed è nato in Marocco, ha 25 anni. Per lui è molto difficile raccontare su se stesso. Dopo aver finito la terza media ha iniziato a lavorare come contadino insieme a suo padre. Un lavoro duro. Sicuramente non era quello che aveva sognato per il suo futuro. Ha deciso di attraversare il Mediterraneo cercando una speranza che prende inizio dentro ad un aereo con “direzione ITALIA”.
Era il 2011 l’anno nel quale ė arrivato per ricominciare una nuova vita. All’inizio lavorava in un ristorante marocchino a Milano. Faceva il cameriere, più che altro stava al bar. Gli piaceva servire i clienti. Lui è un ragazzo gentile che cerca di superare tutte le sue incertezze sorridendo. Adesso lavora in una impresa occupandosi del carico- scarico in magazzino. Lavora solo 4 ore al giorno. Infatti è in cerca di un altro lavoro per poter guadagnare e coprire tutte le spese.
‹‹Io abito da mio cugino, ho affittato una casa qui a Pioltello‹‹, dice: ‹‹mi trovo bene in Italia, sono passati otto anni, la lingua la so bene, almeno riesco a comunicare, esprimere i miei pensieri.
Mi sento libero di fare le cose che più mi piacciono…» ▪ racconta Mohamed mentre ride. «In Marocco non puoi uscire quando vuoi. I genitori ti fanno tante domande anche quando sei grande e hai già costruito la tua famiglia.
‹‹ Le cose a cui tengo di più sono il lavoro, la casa e i documenti. »