Notizie dal mondo. Nord Africa e Medioriente
(Da Anbamed a cura di Farid Adly)
Per ascoltare l’audio:
https://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/anbamed/indice_1600062965.htm
I titoli:
Palestina occupata: un comando unico della resistenza popolare contro l’occupazione israeliana
Tunisia: la polizia smantella una cellula jihadista nel meridione
Marocco: acceso dibattito pro e contro la pena capitale, per il caso di stupro e uccisione di un minore
Libano: in alto mare la formazione del governo. Affiorano le contraddizioni confessionali
Egitto: un imprenditore fuggito in Spagna proclama per il 20 Settembre mobilitazioni contro Al Sissi.
Le notizie:
Palestina:
la Tv ufficiale palestinese ha mandato in onda il comunicato n. 1 del Comando Unificato della resistenza popolare. Lo scorso 4 Settembre, i leader di tutte le organizzazioni palestinesi hanno concordato l’unificazione delle strutture di resistenza all’occupazione israeliana. “Una resistenza popolare che porterà all’indipendenza della terra e la costituzione dello Stato con Gerusalemme capitale”, ha detto lo speaker. Il comunicato ha invitato alla mobilitazione domani 15 settembre contro la firma dell’accordo tra Bahrein e Israele. Venerdì prossimo è stato indetto come giorno di lutto nazionale, nella 38a ricorrenza della strage di Sabra e Shatila.
Tunisia:
Le forze di sicurezza tunisine hanno arrestato 9 persone nella provincia meridionale di Medenine, con l’accusa di organizzare una cellula terroristica, per compiere attentati e la costituzione di un Emirato islamico nella regione meridionale del paese. Secondo il ministero dell’Interno, sarebbero state sequestrate cinture esplosive e piani per attacchi contro i posti di blocco e ronde delle forze di sicurezza simili a quello avvenuto la scorsa settimana a Sousse.
Marocco:
è in corso nella società marocchina un acceso dibattito sulla condanna a morte, in seguito al caso dell’uccisione a Tangeri di un ragazzo minorenne di 11 anni dopo aver subito uno stupro. Il sistema giuridico marocchino prevede la pena capitale, ma dal 1993 non viene eseguita nessuna condanna a morte. 27 anni che hanno visto la nascita di forti tendenze che rivendicavano la cancellazione della pena capitale dall’ordinamento penale. L’uccisione atroce del ragazzo di Tangeri ha aperto il via alle voci, sia a livello popolare, sia nei media, che pretendono l’applicazione della misura che viene definita falsamente “deterrente”.
Libano:
formazione del governo in alto mare. Appena il primo ministro incaricato, Mustafà Adeeb, ha annunciato al presidente della repubblica i nomi dei ministri scelti, sono iniziate le lamentele dei capi correnti e partiti. Adeeb ha promesso, al momento dell’incarico, di formare un governo tecnico indipendente dai partiti. Ieri, il presidente del Parlamento, Nabih Berri, leader e fondatore di Amal, ha espresso la sua contrarietà alla formazione. Il motivo non palesato è la nomina di un ministro delle finanze non sciita, com’è stata finora una consuetudine nel sistema confessionale di spartizione degli incarichi di potere. Anche il suo alleato Jibran Basil, cognato del presidente Aoun e capo del partito nazionale liberale (Maronita) ha espresso che non intende la partecipazione al governo. La crisi economica e sociale che attanaglia il Libano, aggravata dalla strage del porto e dalla diffusione del coronavirus, rischia di non trovare vie di soluzione in mancanza di un governo responsabile capace di mettere freno alla corruzione, condizione necessaria perché il paese possa ottenere i prestiti finanziari internazionali per far fronte alle difficoltà economiche.
Egitto:
l’imprenditore egiziano fuggito in Spagna, Mohammed Alì, ha rivelato altre interferenze della famiglia del presidente Al-Sissi negli affari di Stato ed in particolare nelle operazioni riguardanti le costruzioni gestite dalle società collegate alle forze armate. “Miliardi di dollari sono stati sperperati per costruire palazzi di rappresentanza, mentre il popolo muore di fame”, ha detto l’imprenditore accusato adesso in Egitto di frodi e evasione fiscale. Alì ha annunciato per il 20 Settembre una manifestazione popolare contro Al-Sissi. Lo scorso anno, lo stesso personaggio ha fatto parlare di sé ergendosi a oppositore politico, ma i suoi proclami hanno fatto un buco nell’acqua, “perché ha deciso di cantare, quando è stato estromesso dai privilegi”, dicevano i suoi detrattori.