Farid Adly / Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
Per ascoltare l’audio:
https://www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://www.ildialogo.org/anbamed/indice_1601359486.htm
I titoli:
Egitto: Patrick Zaki rimane ancora in carcere. La sua assenza dall’aula di Tribunale preoccupa i familiari
Iraq: razzo contro l’aeroporto uccide un’intera famiglia. Timori di un’imminente guerra USA-Iran
Libia: Conferenza ONU il 5 Ottobre a Ginevra. Concluse positivamente le trattative libiche a Hurghada, sul Mar Rosso
Marocco: una campagna per l’abolizione della pena capitale
Tunisia: rinviato il Festival del cinema di Cartagine per l’emergenza sanitaria
Algeria: al referendum sulla riforma costituzionale, gli islamisti votano no
Le notizie:
Egitto:
ancora un altro rinvio per l’udienza di Patrick Zaki. La prossima si terrà il 7 Ottobre. Il giovane studente egiziano dell’Università di Bologna è in carcere dal 7 Febbraio, quando è stato arrestato al suo arrivo in aeroporto, con l’accusa di diffusione di notizie false e sovversive su un social. Con il pretesto dell’emergenza sanitaria, le sedute di convalida dell’arresto sono state rinviate più volte e sono state respinte le richieste di libertà provvisoria avanzate dalla sua avvocata, Hoda Nasralla. Patrick non è stato portato in aula e non è stata spiegata da parte delle autorità giudiziarie e di sicurezza questa assenza. Familiari e avvocati sono preoccupati per la sua incolumità fisica. La stampa egiziana mantiene un silenzio assoluto sul suo caso. Dallo scorso Febbraio, non è stata pubblicata nessuna notizia riguardo il suo arresto. Se le accuse vengono confermate dai giudici, Zaki rischia fino a 20 anni di carcere.
Iraq:
un razzo lanciato contro l’aeroporto internazionale di Baghdad è caduto su una casa nelle vicinanze, uccidendo una famiglia intera: due donne e tre bambini. È l’ultimo grave episodio di un attacco con razzi Katiuscia su strutture dove ci sono militari USA. Non c’è stata nessuna rivendicazione, ma in passato attacchi simili sulla zona verde sono stati rivendicati da sigle ignote. La motivazione è “la cacciata degli occupanti statunitensi”. Dietro quegli attacchi ci sono le milizie sostenute da Teheran, annidate nel cartello Hashd Shaabi (Mobilitazione popolare) ingaggiato dal governo di Baghdad per far fronte al terrorismo dell’ISIS. Gli Stati Uniti hanno minacciato di chiudere l’ambasciata, ritirare le truppe e imporre sanzioni su politici e alti ufficiali delle forze armate irachene, in caso di mancata cessazione degli attacchi contro gli interessi USA in Iraq. Domenica a Baghdad è arrivato il capo di Stato maggiore iraniano, gen. Baqiri, ma non sembra sia stato raggiunto nessun risultato concreto per la fine dello scontro Teheran-Washington che si sta svolgendo sul territorio iracheno. Negli ambienti iracheni, sono forti i timori che Washington abbia dei piani di guerra contro l’Iran, prima delle elezioni presidenziali.
Libia:
La Conferenza ONU di Ginevra tra le parti libiche si terrà il 5 Ottobre. Ieri a Hurghada in Egitto è stato raggiunto un accordo sulla sicurezza tra le due commissioni militari dell’esercito nazionale di Haftar e del governo di Tripoli. La Commissione 5+5 ha deciso le misure di sicurezza per la città di Sirte: un cessate il fuoco permanente, ritiro delle truppe delle due parti, costituzione di una forza mista per il controllo della città e degli impianti petroliferi. Sirte sarà la sede del futuro governo e Consiglio presidenziale. Bisognerà attendere i fatti concreti, prima di dare un giudizio definitivo, perché in passato sono stati disattesi diversi importanti accordi.
Marocco:
è in corso in Marocco una forte iniziativa della società civile per l’abolizione della pena di morte. Attivisti per i diritti umani, avvocati, giornalisti, scrittori, artisti, parlamentari e professori universitari hanno sottoscritto un appello all’opinione pubblica “per mantenere alto il principio costituzionale al diritto alla vita”. In Marocco vige una moratoria delle esecuzione capitali da un quarto di secolo, ma il caso di un bambino di 11 anni violentato ed ucciso, avvenuto lo scorso Agosto, ha fatto resuscitare le richieste sui social di applicare la pena capitale.
Tunisia:
è stato rinviato il Festival cinematografico di Cartagine, a causa dell’emergenza sanitaria per Covid19. La direzione del festival ha emesso un comunicato nel quale si informa che “Il 31° Festival previsto dal 7 al 12 di Novembre sarà rinviato alla fine di Dicembre, dal 18 al 22”. La Tunisia sta vivendo una seconda ondata di contagi che sta mettendo in ginocchio l’economia del paese. La stagione turistica 2020 ha visto diminuire l’afflusso di turisti stranieri e la conseguente perdita di 300 mila posti di lavoro stagionali.
Algeria:
I partiti islamisti hanno espresso la loro opposizione alla proposta di riforma della Costituzione, avanzata dal presidente Tabboun e approvata dai due rami del Parlamento. Nel referendum del 1° Novembre, hanno dato l’indicazione di votare no. La maggior parte dei partiti dell’opposizione e il movimento di protesta Hirak hanno deciso invece di boicottare il voto al referendum, “perché il paese ha bisogno di una Costituzione nuova e non rattoppata”. Il testo approvato dal Parlamento mantiene ampi poteri discrezionali del presidente della Repubblica e di fatto mette la magistratura sotto la tutela del potere politico, malgrado la citazione a parole della sua autonomia.