Le elezioni negli Stati Uniti e l’importanza del diritto di voto
Di Alicia Brull Valle
Sabato 07 novembre, dopo quattro giorni dall’inizio del conteggio dei voti, le elezioni americane sono finalmente arrivate a un risultato chiaro: Joe Biden aveva superato Donald Trump sui voti elettorali necessari per dichiararsi presidente eletto. Lo stato della Pennsylvania è diventato decisivo venerdì, quando Joe Biden e Donald Trump avevano rispettivamente 253 e 214 dei voti elettorali. La Pennsylvania avrebbe permesso al vincitore di prendere 20 voti, ciò significava che Biden sarebbe diventato ufficialmente presidente. Questo, precisamente, è diventato realtà sabato.
Tuttavia, i risultati di queste elezioni non sono stati gli unici al centro dell’attenzione in questi ultimi giorni. L’attenzione e stata puntata sull’affermazione di Donald Trump che brogli elettorali sono stati commessi, appena un giorno dopo l’inizio del conteggio dei voti. Anche se Trump aveva già affermato in passato che non avrebbe accettato la vittoria di Biden come legittima, il fatto che giovedì sera si sia rivolto ai giornalisti dalla sala briefing della Casa Bianca ha lasciato attonita l’opinione pubblica. Inoltre, non è stata prodotta una sola prova a sostegno delle sue forti affermazioni di frode nel sistema elettorale americano, anche dopo aver accusato il conteggio dei voti della Georgia di essere fraudolento a causa di una sosta di 4 ore nel conteggio.
La lotta negli Stati Uniti non finisce qui, poiché Donald Trump e il suo team hanno dichiarato che si recheranno alla Corte Suprema per contestare i risultati delle elezioni, ciò che significa che il processo di istituzione ufficiale di una nuova amministrazione per gli Stati Uniti d’America potrebbe richiedere più tempo del previsto.
La posizione del Partito Repubblicano e del suo presidente è paradossale, in quanto egli stesso aveva chiesto che tutti i repubblicani votassero di persona e non per corrispondenza, affermando già prima dell’inizio delle elezioni che ci sarebbero stati brogli nelle votazioni a distanza. Tuttavia, Trump aveva nominato Louis DeJoy, autodichiarato repubblicano e donatore dell’amministrazione del presidente, come capo del servizio postale, e quindi responsabile del flusso di posta attraverso gli Stati Uniti per il corretto svolgimento delle elezioni. Sembra quindi difficile trovare coerenza nell’atteggiamento dell’amministrazione nei confronti dello sviluppo e del riconteggio delle elezioni, che ha suscitato ogni tipo di opinione durante questa settimana, ad esempio, da parte di Thomas Friedman, opinionista del New York Times, che il 4 novembre ha detto che “non sappiamo ancora chi è il vincitore delle elezioni presidenziali. Ma sappiamo chi è il perdente: gli Stati Uniti d’America”.
Nonostante queste differenze in termini di legittimità di queste elezioni, vale la pena sottolineare anche alcuni aspetti positivi, a cominciare dall’enorme partecipazione della popolazione americana alle elezioni, con un’affluenza alle urne che è stata la più alta degli ultimi 120 anni. Ciò implica, da un lato, che il popolo americano ha dato più valore al diritto di voto in queste elezioni rispetto alle precedenti e, dall’altro, che la società americana è più che mai divisa e che i disordini e le tensioni continueranno probabilmente anche dopo la presentazione dei risultati ufficiali.
Infine, un altro importante passo avanti di questa elezione è che, per la prima volta nella storia americana, la posizione di vicepresidente sarà ricoperta da una donna, Kamala Harris, prima procuratrice generale dello stato della California. Non solo sarà la prima donna a ricoprire la seconda posizione più importante all’interno del governo americano, ma rappresenterà anche un passo avanti in termini di inclusione etnica, poiché la sua discendenza, giamaicano-indiana, sarà un grande esempio per persone di ogni estrazione etnica. Inoltre, è pienamente consapevole dell’importanza della sua posizione e dello storico passo in avanti che essa rappresenta, come ha prontamente dichiarato: “pur essendo la prima donna in questo ufficio, non sarò l’ultima, perché ogni bambina che guarda vede che questo è un Paese di possibilità”. Dovremo aspettare e vedere se anche lei farà storia il prossimo mandato vincendo di nuovo le elezioni, questa volta come Presidente degli Stati Uniti.
Referenze:
- Viser, Matt and Toluse Olorunnipa: “Biden renews call for patience as Trump assails vote-counting process”, The Washington Post, 08-11-2020 https://www.washingtonpost.com/politics/biden-trump-election/2020/11/05/1dd15c6c-1f82-11eb-ba21-f2f001f0554b_story.html
- “Minuto a minuto: Joe Biden es el presidente electo de Estados Unidos”, CNN, 08-11-2020 https://cnnespanol.cnn.com/2020/11/08/minuto-a-minuto-joe-biden-es-el-presidente-electo-de-estados-unidos/
- “US election 2020: Who is ahead in the states still counting?”, BBC News, 07-11-2020 https://www.bbc.com/news/election-us-2020-54831124
- Friedman, Thomas L.: “There was a loser last night. It was America”, The New York Times, 04-11-2020 https://www.nytimes.com/2020/11/04/opinion/trump-biden-election-2020.html
- “Joe Biden y Kamala Harris: quién es la senadora que hace historia al convertirse en la primera presidenta de Estados Unidos”, BBC News, 11-08-2020 https://www.bbc.com/mundo/noticias-internacional-53743693
- Dawsey Josh, Lisa Rein and Jacob Bogage: “Top Republican fundraiser and Trump ally named postmaster general, giving president new influence over Postal Service”, The Washington Post, 07-05-2020 https://www.washingtonpost.com/politics/top-republican-fundraiser-and-trump-ally-to-be-named-postmaster-general-giving-president-new-influence-over-postal-service-officials-say/2020/05/06/25cde93c-8fd4-11ea-8df0-ee33c3f5b0d6_story.html