Un femminicidio ogni due giorni durante il lockdown
di Julia Martín Arévalo
La lotta del 25 Novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, diventa ancora più simbolica quest’anno: 87 giorni, 44 donne uccise.
Sono i dati del dossier sulle attività criminali del 2020 redatto dal Ministero dell’Interno. I fatti parlano da soli: una donna è stata uccisa ogni due giorni durante il primo lockdown, arrivando alla cifra di 59 assassinii solo nel corso del 2020; tutte vittime della violenza maschilista. La quarantena obligatoria è stata sicuramente un “terreno fertile” per la violenza di genere; come ci si poteva aspettare, rinchiudere le donne in casa con i loro aggressori ha esponenzialmente aumentato i dati delle violenze che erano già preoccupanti ben prima del lockdown.
Tuttavia, l’Italia non è un caso isolato; in molti altri paesi, data la comune situazione legata alla pandemia, c’è stato un preoccupante aumento dei femminicidi. Particolarmente grave è la realtà dell’America Latina, luogo in cui già si gridava ad alta voce: “nos están matando” (ci stanno uccidendo) molto prima che arrivasse la pandemia. Un report delle Nazioni Unite, creato per allertare i paesi coinvolti dell’impatto della pandemia sulla violenza di genere, stima che 137 donne sono uccise ogni giorno nel mondo da un membro della propria famiglia. A livello globale sono 243 milioni le donne di età compresa tra i 15 e i 49 anni che sono state vittime di violenza per mano dei loro partner; meno del 40% cerca aiuto.
Per alcune donne in Italia, come per tante altre in tutte il mondo, le misure di contenimento forzato del covid-19 hanno significato un pericolo enorme, poiché esso ha rafforzato l’isolamento di coloro che erano già vittime a rischio, peggiorando la loro situazione e separandole da tutti gli strumenti di difesa, ad eccezione del Numero Verde 1522 di Assistenza Per Le Vittime di Genere. Questo,secondo i dati Istat, ha ricevuto un 73% più di chiamate con rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, di cui il 59% sono state chiamate di aiuto di vittime di violenza. Questi dati, sebbene allarmanti, possono significare anche qualcosa di positivo: le campagne di sensibilizzazione per far sentire a queste donne meno sole, hanno funzionato.
Il 25 novembre sarà la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Quest’anno, in piena lotta contro il Covid e data la prospettiva di un nuovo e lungo lockdown, la necessità di continuare a combattere questo nemico che, come la pandemia, è destinato a lasciarci con un alto numero di vittime, è diventata più evidente che mai.
Fonti:
“Femminicidio: il lockdown triplica gli omicidi di donne”, Osservatorio di Diritti, https://www.osservatoriodiritti.it/2020/09/04/femminicidio-in-italia-oggi-2020-statistiche-reato/
“Dossier Viminale: Un anno di attività del Ministero dell’Interno”, Ministero dell’Interno, https://www.interno.gov.it/sites/default/files/2020-08/dossier_viminale_2020.pdf
“Comunicato stampa: Violenza di genere al tempo del covid-19: le chiamate al numero verde 1522”, Istituto Nazionale di Statistica, https://www.istat.it/it/archivio/242841
“COVID-19 and Ending Violence Against Women and Girls”, UN Women, https://www.unwomen.org/-/media/headquarters/attachments/sections/library/publications/2020/issue-brief-covid-19-and-ending-violence-against-women-and-girls-en.pdf?la=en&vs=5006