Sono nata libera, ma anche oggi sono incatenata
di Xhulia Lamaj
Oggi in Albania una percentuale alta dei genitori pretendono di comportarsi con i loro bambini , come se fossero i loro padroni di vita. Sono guidati da idee conservatrici per tutela dei propri figli. Il loro consiglio sarebbe :” Fai come dico io” ; ogni cosa si fa per il loro bene. Ogni errore fatto viene coperto per il benessere e l’educazione dei figli. Il bambino nasce come una creatura innocente e ha bisogno di amore ,molto amore , per crescere con salute. È come quella piantina nuova che ha bisogno di cura, impegno per diventare un albero grande. Questo vuol dire molto sforzo, tempo e pazienza. Però non può dare ragione ai genitori se vogliono diventare tutori della loro vita. Il percorso che sceglieranno i propri bambini , sia femmina o maschio , è un loro diritto. Un cammino con alti e bassi , non ha importanza. L’importante è la fiducia nelle loro forze, per raggiungere il loro traguardo. La cosiddetta compassione si trasforma in debolezza della loro personalità. Questa debolezza benevola si presuppone continuerà anche dopo l’adolescenza , lasciando una debole educazione e raffigurazione sbagliata della libertà. Non puoi dire alla bambina o al bambino ; – Tu continuerai questa professione , perché so io qual è la giusta per te. No! Farà quello che vuole lui: studierà per la Facoltà che vuole, lavorerà dove si trova meglio perché è diritto di ogni individuo quello di essere libero e indipendente per le decisioni che prenderà. Nella nostra società ognuno sta aprendo gli occhi e sta capendo che niente di male viene dalla formazione scolastica. Anni fa non si poteva pensare questa cosa , soprattutto nelle zone rurali. Le ragioni sono diverse. L’ Albania anche oggi è un posto povero, però la povertà non ha impedito agli albanesi di avere cultura e conoscenza. È la mentalità delle persone povere di conoscenza a far sì che i giovani restino nell’ignoranza, soprattutto le ragazze che soffrono di più. Loro sono considerate deboli, quindi per i genitori è più facile sposarle in età piccola. Nella nostra società l’orgoglio e l’onore di un uomo dipende dal modo in cui si comportano le femmine della loro famiglia, incapaci di controllare il comportamento sessuale, preferiscono darle al padrone, uomo futuro delle figlie. La ragazza da quando nasce deve stare zitta, obbediente, non esprimere i propri pensieri. Deve accettare ogni decisione di suo padre. Nei paesini lontani dalla città non si poteva sentire che la ragazza studiava in qualche università, che vivesse in un alloggio o casa in affitto. Solo il matrimonio simbolizzava il preludio alla felicità. I sogni , le speranze si spegnevano e si spengono anche oggi, vanno via con la rugiada del mattino, si sciolgono come la neve a maggio. E da qui inizia il grande calvario degli sforzi.
Lei si chiama Alma , ha 17 anni e adesso è diventata mamma, però sola. Il suo matrimonio con un uomo che non conosceva l’ha fatta scontrare con una realtà piena di sofferenze. Sposata senza volerlo, senza andare a scuola e casalinga. Alma si doveva arrendere all’ego maschilista del suo nuovo padrone di cui ha affrontato anche la violenza fisica da parte di suo marito. È finita in tribunale per poter avere richiesta di ordine di protezione e altri documenti. Dopo tanta burocrazia, Alma ha divorziato. Certe ragazze hanno il supporto dei propri genitori, certe no, per ragioni economiche. Alma prima calma, bella, silenziosa supportata dalla famiglia , sta lottando per se stessa. Anche se lavora in nero, sta cercando di uscire dal burrone dove l’hanno buttata. Come sempre in questi casi la colpevole è sempre la donna, lei ha la colpa perché ha alzato la voce, lei doveva sopportare suo marito, che anche se rientrava ubriaco, anche se la violentava può essere normale, perché chi ti ama ti colpisce, perché l’uomo affronta tutti i problemi di casa, lui deve lavorare e mantenere la famiglia , ed è normale arrabbiarsi e lo stress del giorno lo deve scaricare sul corpo della moglie. Questa è la logica di certe persone, che colpevolizzano le loro donne anche quando vengono ferite e addirittura ammazzate dai loro mariti, fratelli, padri. Un’altra brutta storia si è sentita in questi giorni: il fratello uccide sua sorella per proteggere la dignità della propria famiglia. Che patetico. Appena l’onore viene violato emerge la legge delle montagne che non chiede come o perché, ma vuole essere solo rispettata. Come può una società cosi sviluppata far accadere queste cose? Signori dovete stare con i piedi per terra: non capite che cosa state facendo? Chi siete voi per giudicare? Lo sviluppo di un paese si vede quando una donna ha voce in famiglia e nella società. “ Una storia sentita è, o fratello , la miseria che ti resta nella gola e ti prende dentro la tristezza.” Questo versetto di Migjeni descrive bene la tristezza delle storie che appartengono a molte donne. Le madri, timide e silenziose, percepiscono la tristezza fin dalla nascita delle loro figlie femmine, insieme al loro latte benedetto e alla paura imposta… Le crescono educandole ad avere paura dei loro padri, ad avere paura dal loro compagno di classe perché è un uomo forte ecc.. Puoi chiamare una paura “concezione precoce” che senza volere si eredita di generazione in generazione . In ogni tempo, in ogni situazione si è vista nella Storia , scritta o no , l’intelligenza , la forza e la potenza della donna, e non solo in Albania. Lì dove il coraggio era più grande, lì ha trionfato. Una delle tante è Ina . Adesso la sua vita naviga in libertà. Ina, una donna semplice, però piena di valori d’anima che le hanno dato l’ impulso di uscire dalla prigione della famiglia , con pazienza e coraggio e che può diventare un esempio per molte donne, ragazze, ovunque siano. Le catene delle persone devono spezzarsi perché i genitori non sono padroni del bambino, l’uomo non è padrone della donna. Nessuno può imporre alla donna quello che non vuole. La vita ti insegna più dei libri , a volte e si possono affrontare tutte queste cose , il disprezzo si può tollerare anche se ti fa male, la povertà si tollera anche se il corpo soffre , però la negazione della parola , le catene invisibili della schiavitù nessuno sono è più duri da affrontare. Un cuore libero, un occhio sorridente che conosce il valore della libertà , non si può barattare con nessuna moneta, d’oro o d’ argento.